Una nuova serie di test per IT-alert, il sistema di allarme pubblico di cui si sta dotando il nostro Paese. Per proseguire nel processo di familiarizzazione con la ricezione del messaggio IT-alert declinato per rischi specifici, tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio verranno simulate tre diverse tipologie di emergenza: il collasso di una grande diga, un incidente industriale rilevante e, per la prima volta, un
incidente nucleare oltre i confini nazionali. I test interesseranno porzioni di territorio ristrette, sulla base dello scenario di rischio simulato, in Valle d'Aosta, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Come nel caso dei precedenti test, chi riceve il messaggio di test
non ha nulla da temere, e non dovrà fare nulla tranne leggere il
messaggio che rimanda alla pagina web del sito IT-alert, dove sarà
possibile visionare il testo del messaggio reale che i cittadini
riceverebbero in caso di allarme per quel determinato rischio.
Sulla pagina sarà presente anche il link al questionario, a cui
sono invitati a rispondere sia chi ha ricevuto correttamente il
messaggio sia chi, pur trovandosi nell'area di test, non ha
ricevuto la notifica. È utile ricordare che il sistema di allarme
pubblico sarà operativo per le diverse tipologie di rischio solo
dopo l'esito positivo della fase di sperimentazione.
26 gennaio, ore 12 - Incidente rilevante a stabilimenti industriali soggetti alla Direttiva Seveso, nel territorio compreso in un raggio di 2 km
dall'impianto:
Regione Abruzzo, stabilimento GPL SODIFA, Comune interessato:
L'Aquila
- Collasso grandi dighe:
Regione Sicilia, Diga di Ancipa. Comuni interessati: Troina e
Centuripe (EN), Cesarò e San Teodoro (ME), Catania, Bronte,
Randazzo, Adrano, Biancavilla, Paternò, Belpasso e Motta
Sant'Anastasia (CT).
Regione Valle D'Aosta, diga di Beauregard. Comuni interessati:
Valgrisenche, Arvier, Villeneuve (AO).
Le date dei test potrebbero subire variazioni nel caso in cui i
sistemi di protezione civile regionali si dovessero trovare
impegnati in attività per eventuali allerte meteo-idro in atto o
per situazioni di emergenza.