Vent’anni in carcere, tra condanne per droga o per rapine, domiciliari e comunità e la vita che passa, senza apparentemente offrire spunti di speranza, poi, quando proprio sembrava che non ci fosse una possibilità di rientrare nel mondo “normale”, ecco che si apre la porta di un nuovo inizio. Un lavoro. Giulio Di Teodoro, è un teramano conosciutissimo, come conosciutissima è la sua storia, che ha voluto raccontare alla platea di un convegno sul reinserimento post carcere, organizzato dall’associazione culturale Volèe.