Entra sorridente Dacia Maraini, scrittrice, poetessa e saggista, figura centrale del panorama italiano, accolta dall’applauso caloroso di un pubblico giovane, denso di speranza, negli occhi il futuro, quello degli studenti delle classi terze di alcune scuole secondarie di primo grado e di secondo grado di Teramo e provincia coinvolti nel progetto “Percorsi di memoria” promosso dall’Istituto Superiore Di Poppa - Rozzi e fortemente voluto dalla Dirigente Caterina Provvisiero, giunto alla sua terza edizione. Alla base del progetto “Percorsi di memoria. L’amicizia il valore che unisce” la volontà di avvicinare alla scrittura, alla lettura, alla conoscenza i giovani, grazie all’impegno del personale tutto e alla competenza delle professoresse Giovanna Speca, Manola Di Felice e Wanda Ardizzi. Un primo incontro si è’ registrato lo scorso 27 novembre presso l’Istituto Agrario con l’onorevole Devis Dori, primo firmatario della legge sul bullismo e cyberbullismo e l’avvocato Stefano Franchi. Seguirà una premiazione finale, il 30 Aprile, con l’intervento dello psichiatra Dottor Domenico De Berardis e la partecipazione attiva dei ragazzi.
Aula Magna, Università di Teramo
L’Aula Magna dell’Università di Teramo ha fatto da quinta scenica al dialogo tra la scrittrice e la giornalista Maria Rosaria La Morgia che insieme hanno toccato diversi punti regalandoci momenti di grande emozione. Ad esempio il racconto legato all’ultima opera di Maraini “Vita mia” che narra la dolorosa esperienza della prigionia vissuta in prima persona in un campo di concentramento giapponese, la disperazione, la fame, il rapporto con il cibo (l’assenza di cibo), anche in relazione a tematiche attuali e scottanti come il consumismo o i disturbi alimentari. Rientrata in Italia Maraini vive in Sicilia, per poi seguire il padre a Roma. E’lì che inizia a scrivere per riviste prestigiose letterarie, come “Paragone” o “Nuovi argomenti”, si avvicina al teatro, e’ attivista su tematiche femminili, sulla violenza, sulla condizione della donna. Autrice di numerosi romanzi, uno dei più noti, vincitore del Premio Campiello, è “La lunga vita di Marianna Ucria” del 1990, o “Il buio”, vincitore del Premio Strega. Vive integralmente gli anni Trenta a contatto con personalità della letteratura del calibro di Umberto Eco, Alda Merini, Elsa Morante, Alberto Moravia, con cui ebbe una relazione lunga e significativa durata venti anni, Pier Paolo Pasolini. E’proprio dall’amicizia con l’intellettuale, scrittore, poeta e regista, chiamato da lei “uccelletto friulano”, per la sua timidezza nascosta dietro la potenza delle parole, che nascerà il libro “Caro Pier Paolo”, al quale l’autrice dedica lettere intime e pregne di stima, idee e viaggi, come quelli in Africa che consolidarono l’amicizia tra lei, Moravia e Pasolini, le esperienze, i sogni e le riflessioni come spazi di confronto. Racconta oggi commossa Dacia Maraini della sua conoscenza con Pasolini. Erano tempi quelli, afferma, in cui ci si incontrava senza scopo, si parlava e ci si sentiva parte di una comunità creativa, mentre oggi c’è una grande frammentazione, velocità, invasione del virtuale. Incontri che avvenivano al caffè, in Piazza del Popolo, frequentato da Federico Fellini, Natalia Ginsburg, Alberto Moravia. Pasolini insegue secondo lei un sogno di purezza che trasferisce nel sottoproletariato romano da lui mitizzato, così come aveva fatto con la cultura popolare friulana. E’di nuovo vistosamente commossa quando racconta di come le persone osteggiavano e allontanavano il suo amico a causadell’omosessualità. Si perché nella società italiana degli anni Cinquanta l’omosessualità era fortemente punita, si fa riferimento al caso di Aldo Braibanti, scrittore, docente e sceneggiatore italiano raccontato nel film del 2022 “Il signore delle formiche” da Gianni Amelio. Afferma ancora Maraini che la nostra cultura cristiana è basata sul martirio e forse è necessario il martirio per far apprezzare una persona, difatti Pasolini ha avuto la meritata gloria solo dopo la morte.
Progetto “Percorsi di memoria. L’amicizia il valore che unisce”
A proposito dell’amicizia viene proposta una differenza tra l’amicizia e l’amore. La prima, afferma Maraini, non è esclusivae per questo può durare una vita mentre l’amore, per il carattere di esclusività, tende a durare molto meno. Tra le sue forti amicizie ci fu anche quella con Piera Degli Esposti, grandissima attrice italiana di teatro, che interpretò Medea di Pasolini. Dalla sua amicizia e collaborazione è nato anche un libro, che poi è diventato un film “La storia di Piera” con Marcello Mastroianni, del 1983, diretto da Marco Ferreri. Dunque dall’incontro di oggi emerge l’importanza del valore dell’amicizia e la centralità della figura della donna, in primis Dacia Maraini ma anche Elsa Morante, amate entrambe in modo fraterno da Pasolini, o Susanna, timida e dolce maestra, mamma di Pierpaolo Pasolini, elemento centrale nella formazione e maturazione dell’artista.
Università di Teramo, Aula Magna, studenti scuole secondarie di primo e secondo grado di Teramo e provincia
Non sono mancate le domande dei ragazzi, attente e puntuali, su temi di attualità, e la calorosa partecipazione delle autorità, del pubblico, appassionati, docenti, scuola, Università, alcune socie dell’associazione Fidapa Sezione Teramo Distretto Sud Est. Bellissima la riflessione sulla società odierna consumistica e dei rifiuti, sulla velocità con cui oggi si consuma la letteratura, rapidità che si è trasferita anche nelle nostre idee e nei nostri sentimenti e che va riconquistata, tassello dopo tassello, grazie alla relazionalità e alla conoscenza, come quelle che ci sono state offerte oggi, in un momento di grandissima crescita personale e culturale.
Chiara Materazzo