Ci sono due grandi problemi: il forte aumento dell’emergenza abitativa e la notevole crescita delle persone che si rivolgono ai servizi sociali del Comune, con nuovi bisogni emersi soprattutto dopo il Covid. Due fenomeni che hanno mandato in crisi il sistema, nel primo caso per la mancanza di immobili da affittare sia pubblici sia privati, nel secondo per i fondi insufficienti. Ma le scelte di politica centrale condizionano l’operatività dei Comuni infierendo sui cittadini, col risultato che abbiamo sempre più persone per strada purtroppo. C’è totale assenza di visione su quello che è sicuramente uno dei problemi più importanti: oltre al lavoro ogni persona ha la necessità dell’abitare, a qualunque stato sociale appartenga. Nel territorio teramano sono oltre tremila le famiglie in attesa di una casa popolare. La possibilità di residenzialità è messa in discussione da affitti alti, mancanza di disponibilità di case nel mercato privato e di case di edilizia residenziale pubblica. Non vediamo piani casa da decenni. Si va dalla scarsa disponibilità di immobili privati concessi in locazione nel mercato libero fino alla carenza di finanziamenti specifici in merito alla ristrutturazione del patrimonio residenziale pubblico. Tra le criticità maggiori c’è il mancato rifinanziamento del fondo sociale affitti e fondo morosità incolpevole. L’emergenza abitativa è cresciuta anche a seguito della perdurante crisi economica che ha provocato l’aumento della precarietà abitativa. Emergenza abitativa, dunque, significa dare una risposta specifica al crescente numero di domande di contributi o soluzioni abitative alle quali non è possibile rispondere con la sola gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Si parla tanto di rigenerazione urbana, si parla anche del PNRR e si assegnano risorse in tal senso anche all’Abruzzo, prevedendo un intervento economico di 183,9 milioni di euro che, si punta ad eliminare la marginalità e il degrado sociale, dall’altro a recuperare il patrimonio edilizio pubblico deteriorato.Intanto come Sicet, chiediamo al tavolo permanente che si terrà il giorno venti e con la presenza delle sigle sindacali degli inquilini – Caritas e Univerità, nonché dell’assessora Ilaria De Sanctis e la Presidente dell’Ater, chiederemo ai due enti di rimettere a disposizione dei cittadini, gli alloggi di via Longo di proprietà del Comune di Teramo e gli alloggi in gestione Ater, bloccati dal decreto Renzi per ristrutturazioni. (Quesi alloggi sono chiusi da anni).