Coinvolta anche un'azienda abruzzese, la Rdb Italprefabbricati di Casoli di Atri, nel Teramano, nell'inchiesta aperta dalla Procura di Firenze per il crollo avvenuto tra le 61 società e imprese che hanno lavorato e stanno lavorando nel cantiere della Esselunga di Firenze, dove il collasso di una trave ha causato morti e feriti. Sabato scorso gli agenti della Postale dell'Aquila, su disposizione della magistratura, hanno acquisito documenti nella sede del gruppo industriale abruzzese, che ha fornito delle travi tra cui quella che è crollata. Gli inquirenti vogliono capire se la tragedia è avvenuta, tra l'altro, per un problema o difetto di fabbricazione della trave o perché è stata installata male,
pare da ditte in subappalto. E' abruzzese è anche una delle vittime, l'unica vittima italiana, Luigi Coclite, di 60 anni, di Montorio al Vomano (Te), per cui nel giorno dei funerali, a Montorio, sarà lutto cittadino.
E' ancora in atto la perquisizione nella sede di Atri della RDB Prefabbricati, l'azienda teramana che ha costruito la fora imponente trave crollata nel cantiere di Firenze che fa capo alla famiglia abruzzese D'Eugenio: personale della polizia postale, incaricata dalla Procura di Firenze, è al lavoro per sequestrare il voluminoso materiale e la documentazione informatica e, secondo quanto si è appreso, passeranno giorni prima che gli agenti della polizia
postale di Pescara, rafforzati da unità provenienti dall'Aquila, possano lasciare il sito produttivo di una delle aziende leader
del panorama nazionale che ha altri due stabilimenti a Piacenza e Caserta e che dà lavoro ad aumento 300 dipendenti.
La polizia postale, tra le altre cose, sta verificando i contratti di lavoro del personale che ha lavorato alla commessa: in particolare, si sta cercando di stabilire se coloro, tra cui lavoratori extracomunitari, che hanno confezionato la grande infrastrutture sono assunti direttamente da RDB oppure da
un'altra azienda, in tal caso si tratterebbe di un altro subappalto dopo quello della stessa RDB.
Messa in memoria di Luigi Coclite, oggi pomeriggio, a Montorio al Vomano. L'operaio 59enne, morto nel crollo del cantiere della Esselunga a Firenze, era
originario di Montorio anche se da decenni viveva in provincia di Livorno. "Ma qui da noi - ricordano gli amici - tornava spesso, appena poteva. Questa tragedia ci ha colpito profondamente". Commozione e grande partecipazione alla funzione religiosa. Coclite lavorava il calcestruzzo e guidava betoniere. A Montorio ci sono ancora la madre
Italia e i fratelli Marco e Simona.