Lo aspettó sotto casa. Poi lo inseguì con la macchina e, quando lo raggiunse, gli sparò tre fucilate. È stata la gelosia, probabilmente per una ragazza contesa, ha detto il pm, ad armare la mano di Giuseppe Mattucci, 29enne di Atri, che la sera del 12 settembre di quattro anni fa sparò ad un amico 24enne, ferendolo gravemente. Quella sera, però, secondo i giudici Giuseppe Mattucci non voleva ferire, ma uccidere, per questo l’hanno condannato a 8 anni e 6 mesi di carcere, più due anni di libertà vigilata. Mattucci è un cacciatore, quella sera caricó il suo fucile calibro 12 con cartucce a pallettoni vietate nella caccia al cinghiale, e partì alla ricerca dell’amico. Non si esclude, che tra le motivazioni di quei tre colpi possa esserci anche una vendetta per un torto subito proprio nell’ambito della caccia.