Teramo soffre due carenze importanti: l’assenza di un vero teatro lirico e la scarsa cura della propria vocazione commerciale.
Per colmare queste carenze occorre avere coraggio..
Se si analizza l’area a più alta concentrazione commerciale, ovvero il centro storico cittadino dove insistono circa 400 attività, si può facilmente comprendere che l’unico spazio commerciale che abbia una metratura importante, 2.500 metri quadrati, è la ex Standa ubicata al piano terra e nel piano sotterraneo dell’edificio del teatro comunale, lungo Corso San Giorgio.
Essendo nato il Teatro comunale come edificio ibrido, metà teatro di prosa e metà grande magazzino, per decenni il Capoluogo ha scontato l’assenza di un teatro vero, dopo lo sciagurato abbattimento del teatro ottocentesco avvenuto nel 1959. Considerato che il centro storico ha subìto una riduzione della propria attrattività dopo l’apertura del Centro commerciale Gran Sasso (oltre 15 anni or sono), reputo necessario affrontare la questione con decisione.
Innanzitutto è stato poco lungimirante eliminare del tutto (senza trovare adeguata sostituzione) uno spazio commerciale di 2.500 mq nel pieno Corso cittadino, all’interno del quale lavorano attualmente oltre 20 persone.
La decisione più utile sarebbe esattamente quella contraria: destinare l’intero immobile a Galleria commerciale multipiano, sull’esempio della Rinascente presente nelle grandi città, raddoppiando la metratura commerciale e creando un Roof Garden, cioè una terrazza panoramica sul tetto dell’edificio, con annessi bar e ristorante, per godere della vista del campanile del Duomo e del Castello Della Monica, oltre che delle nostre splendide montagne.
In tal modo si sarebbe migliorata l’attrattività cittadina, dotando Corso San Giorgio di maggiore appeal sia commerciale e sia turistico. Purtroppo, i fondi vincolati del Pnrr escludono adesso questa possibilità.
Intanto, occorre simmetricamente ragionare sul problema teatro, in quanto quello attuale è un semplice teatro di prosa, ma non è un vero teatro lirico, capace di ospitare spettacoli d’opera, perché per averne uno adatto alla lirica occorre innanzitutto la fossa dell’orchestra, ma anche ampi servizi dietro le quinte per i costumi e la creazione delle scene (cosa impossibile se si ristrutturasse quello attuale).
Non sfugge a nessuno che Teramo è sede di un prestigioso e storico Conservatorio Statale, il “Braga”, laddove si formano con percorsi accademici i musicisti.
La circostanza che i musicisti si diplomino in città ma non possano esercitare nel luogo naturale, cioè assieme ad una orchestra dentro ad un teatro lirico (e questo da ben 65 anni), senza che la politica si interroghi su come sanare questo vulnus, è una ferita aperta che necessita di essere rimarginata.
La nostra idea è di realizzare un Nuovo Teatro – con i fondi già stanziati all’uopo – in Piazza Martiri Pennesi, abbattendo il Palazzo della Sanità e utilizzando la medesima area.
Considerato che tale Palazzo è di proprietà provinciale e regionale, non è difficile immaginare di compensare tali enti pubblici con altrettanti spazi dove ubicare i pochi uffici rimasti in tale edificio.
Al contempo, è noto agli addetti ai lavori che un teatro di nuova concezione abbisogna di un palcoscenico da ubicare al piano strada per ridurre le problematiche di montaggio e smontaggio delle scenografie, ragion per cui la collocazione in Piazza Martiri Pennesi rende molto più agevole anche la logistica dei camion di servizio alle compagnie teatrali e operistiche.
Con entrambe le operazioni il centro storico da un lato si doterebbe finalmente di un vero teatro d’opera dove poter insediare un’orchestra stabile e dove dare respiro e casa al Conservatorio Statale che ha una storia ultrasecolare; dall’altro lato Corso San Giorgio avrebbe una Galleria commerciale degna di questo nome e una terrazza panoramica all’altezza delle città maggiormente evolute, accrescendo l’attrattività di Teramo anche sotto il profilo turistico.
MARIA CRISTINA MARRONI