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corrosivoDunque nulla. Nulla di nulla. Stadio di Piano d’Accio? Nulla. Dai e dai la cipolla è diventata “aje” (aglio), ma l’accordo non s’è trovato. Certo, pressioni e forse offerte che non si possono che rifiutare… Come che sia, risultato nullo. Si va all’arbitrato. Alle calende greche. E intanto? Dove giocherà in serie D il Teramo? A Piano d’Accio a prezzi proibitivi? Facendo lo slalom tra le date in cui lo stadio è impegnato da altre squadre, anche di categoria superiore? E magari anche con qualche data di concerti alternativi? E dove si allenerà il Teramo di serie D? Ancora ora qui ora là, dove capita? Andrà di nuovo elemosinando un campo per allenamenti e rifiniture, tra un Besso e l’altro? Non c’è che una soluzione: andare a giocare, a costi più modici, altrove, per esempio a Morrodoro. Bene: deciso: i teramani faranno calcio a Morrodoro. E il Teatro? Il teatro per gli spettacoli teatrali? Nulla. Pare che un ricorso vinto da Sottosopra, abbia messo “sottosopra” la questione e il cantiere non potrà partire. Si dovrà aspettare il 2027, una vita. Il 2027 per iniziare, poi ci vorrà il tempo per costruire e si arriverà al 2030. Io mi avvicinerò ai 90 anni, se ci arrivo. Quindi nulla. E intanto i teramani dove andranno a teatro? Dove faranno teatro? Si è trovata una soluzione temporanea? Provvisoria? Proposte tante, decisione nulla. Quindi nulla. Nulla di nulla. Ma io ho una proposta alternativa: andiamo al Teatro di Atri. Un po’ piccolo, ma ci stiamo. Era il fratellino minore del nostro, noi il nostro, il fratello maggiore, lo uccidemmo. Loro lo hanno salvato, ce lo presteranno. Potremmo andare ad Ascoli, dove andavano i nostri nonni quando il teatro di Teramo era chiuso o offriva poco… ma cambiare regione, oggi, no… restiamo in provincia. Siamo sempre il capoluogo, gli atriani il teatro ce lo devono prestare per qualche anno. Sono tenuti. Quando vorremo andare a teatro, noi teramani prenderemo l’auto e andremo ad Atri, quando vorremo vedere giocare la nostra squadra in casa, prenderemo l’auto e andremo a Morrodoro. E il vecchio comunale? Non si era detto che lo si voleva rifare? Aggiustare? Restaurare? Lo aveva annunciato Cavallari il restauro, con tanto di selfie davanti al campo di gioco. Ma adesso Cavallari è andato in regione, il selfie gli ha portato bene, adesso non ha tempo di pensare a certe cose. Adesso deve pensare a questioni regionali. Quindi gli allenamenti che il Teramo di serie D avrebbe potuto fare al vecchio comunale non ce li potrà fare, perché il terreno del vecchio comunale tornerà ad essere un campo di patate. Insomma, nulla, nulla di nulla. Però noi siamo città capoluogo e le altre città ce lo devono riconoscere questo ruolo e ci devono ospitare. Perciò sotto con il nuovo programma: così non sporchiamo la città nostra, tra l’altro. Calcio? Lo andiamo a fare a Morrodoro. Allenamenti del Teramo? Li andiamo a fare a Notaresco. Teatro? Lo andiamo a fare ad Atri. Per il mare d’estate (visto che non ce lo possiamo portare a Teramo), andiamo a Giulianova, a bocce andiamo a giocare a Roseto, al cinema andiamo a Colonnella, per quelle altre cose (sscttt) rimane sempre ottima la bonifica…. Che volete di più. Ecco trovata la soluzione, quello che non si può fare a Teramo si fa fuori Teramo. Ah, anche qualche belle conferenza in una sala finalmente acusticamente perfetta la possiamo fare fuori, la sala Allende a Nereto è uno spettacolo, e presentazioni di libri possiamo farne alla Buozzi di Giulianova (tanto per la cultura il derby non c’è mai stato). Evviva… non succede nulla se facciamo così, nulla di nulla. Tanto a Teramo, ormai, c’è rimasto il nulla, il nulla di nulla.

ELSO SIMONE SERPENTINI