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carcere-prigione-penitenziario-casa-circondariale.jpgAncora morte dentro al carcere teramano. Si continua a morire nella piena omertà della dirigenza e di chi vi lavora. Non è sempre è giusto comunicare alla stampa quello che accade dentro al carcere di Castrogno. Ieri il Sappe ha fatto sapere di aver sventato un tentativo di impiccagione dentro ad una cella ma ha dimenticato di dire nelle due righe di comunicato che c'era stato un altro detenuto ritrovato morte, sembra, per cause naturali. Il poveretto, poco più che 40enne, lo hanno ritrovato morto nella sua brandina, ancora sotto le coperte, nella cella del carcere di Castrogno dove stava scontando gli ultimi mesi di reclusione prima di poter uscire e riacquistare la libertà. Ad uccidere il detenuto 41enne di origini marocchine sarebbe stato un arresto cardiaco improvviso sopraggiunto nel sonno così avrebbe stabilito la ricognizione cadaverica disposta, senza ulteriore necessità di autopsia, dal magistrato di turno, il pubblico ministero Davide Rosati. A dare l'allarme agli agenti della polizia penitenziaria di servizio nel reparto dov'era recluso è stato il compagno di cella. 

La salma è stata subito messa a disposizione dei familiari. A Castrogno, il 41enne era stato trasferito nel 2022 per finire di scontare una pena per reati di violenza sessuale e da lì sarebbe uscito definitivamente ad agosto. La domanda è sempre la stessa: quali sono le condizioni di vita al carcere di Castrogno? Si poteva salvare se fosse dato l'allarme in tempo il detenuto morto ieri mattina all'alba o siccome è un detenuto tutto questo poco importa?

Due settimane fa a Castrogno l'ennesima tragedia. Il 20enne Patrick Guarnieri, fu ritrovato morto impiccato nella cella il giorno del suo compleanno dopo essere arrivato in carcere per un aggravamento della misura del divieto di dimora violato.

Una domanda viene spontanea perchè i solerti sindacalisti del Carcere di Castrogno hanno imboscato la notizia? Non era forse meritevole di attenzione per tutta la stampa? Nell'attesa di una risposta che non arriverà attendiamo la prossima manifestazione e sfilata dei politici davanti al carcere anche se non è detto che ci saremo stavolta.

Elisabetta Di Carlo