Egr. Sig. Sindaco,
Le scrivo in qualità di delegato del comune di Teramo presso la società della musica e del Teatro "Primo Riccitelli", ruolo che, grazie al voto unanime dell'attuale maggioranza, sono tornato a ricoprire orgogliosamente e scrupolosamente, ritenendo da sempre necessario che, nell'economia di una comunità, ogni cittadino, secondo le proprie inclinazioni e possibilità, debba contribuire alla crescita ed al miglioramento del territorio. Con questo spirito ho sempre affrontato l'esperienza di essere al servizio della Città di Teramo, rappresentandone le ragioni ni una delle principali associazioni culturali del territorio: la "Primo Riccitelli". Nella passata legislatura, come ben sa, abbiamo lavorato insieme per consolidare il partenariato tra li Comune e la Riccitelli producendo, peraltro, una serie di iniziative condivise che hanno, senza dubbio alcuno, riscosso un successo, sia in termini di consenso che ni termini numerici, inaspettato. Un percorso che, grazie alla sensibilità della Presidente Dott.ssa Striglioni Né Tori e del Cda tutto, ha contribuito a tener dritta la barra del timone consentendo alla "Riccitelli" di uscire indenne dalle nebbie addensatesi con la pandemia. Questo è stato possibile anche grazie alla disponibilità che Ela ha sempre manifestato nei riguardi, appunto, dela sopracitata associazione. Tuttavia, dopo l'orgogliosa riconferma di cui mi avete onorato, non posso con lo stesso entusiasmo tracciare un bilancio positivo di questa nuova esperienza. Non v'è dubbio alcuno che la nostra amata Città stia vivendo un momento di grandi cambiamenti, una fase storica ni cui è in ballo la visione della città del futuro; ma proprio per questo ritengo che "Hic et Nunc", ma forse il tempo è già passato, siano necessarie una dose di coraggio e di forza fuori dall'ordinario. Condizioni che, nel caso di specie, non vedo possibili, ad esempio, sulla "questione Teatro". Quasi due anni or sono, come ricorderà, organizzammo un incontro nella sede della "Riccitelli" in cui Ella, in vista degli allora imminenti lavori di ristrutturazione del Teatro Comunale, comunicò apertis verbis che gli stessi sarebbero iniziati nel giugno 23 assicurando un'ultima stagione teatrale prima della chiusura.
Ebbene, nella stessa riunione prese l'impegno di offrire, in breve tempo, un'alternativa al teatro; tuttavia, i mesi sono trascorsi senza che di tutto ciò ve ne fosse traccia alcuna. Nel frattempo, sebbene con una corposa dose di prudenza, la "Primo Riccitelli ha coraggiosamente deciso di imbastire una ridotta stagione di prosa nel Teatro Comunale, rispondendo ad una evidente esigenza della comunità teramana, ossia quella di avere in città una stagione di prosa. I risultati sono stati sorprendenti ed hanno contribuito, in modo significativo, ai positivissimi risultati di bilancio della "Ricitelli". In questo contesto la "questione del luogo" è dirimente; se da un lato la ristrutturazione è quantomai necessaria (ma lo era già da lungo tempo), per tutta una serie di problematiche tecniche che sono state ampiamente rappresentate, vi era, e vi è, una cogente necessità di un'alternativa che abbia requisiti minimi tali da poter ofrire ala cittadinanza una stagione di prosa, e non solo, qualitativamente adeguata. Dietro al "luogo", egregio Sindaco, non vi è solo l'esigenza culturale ma ci sono ragioni sociali ben più alte e profonde; seppur provvisoria, una soluzione adeguata sarà pur sempre un '"Agorà" culturale, un luogo di incontro per gli intelletti, ognuno secondo el proprie inclinazioni, assecondando el proprie esigenze, siano esse culturali o di mera, ma non disdicevole, passerella presenzialista.
Questa mia, Sindaco, è generata dai recenti sviluppi del "caso Teatro".
I tempi di realizzazione, infatti, a meno di miracoli, si allungheranno ulteriormente e, all'orizzonte, non sembra prefigurarsi alcuna soluzione alternativa credibile. Più volte ho tentato, anche per via dell'intervento del Presidente Alberto Melarangelo, di avere un confronto sul tema, nel rispetto delle prerogative della funzione che ricopro che, sia chiaro, non considero un'occupazione di spazi politici ma, appunto, ritengo debba essere interpretata con partecipazione attiva dei processi culturali di questa amministrazione, di cui, ovviamente, con abnegazione onoro la fiducia. Nel CDA della "Primo Riccitelli", tenutosi li 28/03/2024, non ho avuto la possibilità di fornire risposte utili sulle intenzioni dell'amministrazione che rappresento in merito alla "questione teatro" e, sul tema, ho dovuto "parare" i colpi sui bisbigli cittadini legati alla realizzazione dell'alternativa. Chiaramente potrebbe obiettarmi che Ella, insieme all'assessore alla cultura, abbia già in mano la soluzione con al relativa operatività; se così fosse, però, si prefigura, dal mio umile punto di vista, una questione ben più grave: l'assenza di connessione tra l'amministrazione ed i rappresentanti negli enti in cui essa deve essere rappresentata. Alla luce di questo, Signor Sindaco, credo che vengano a mancare le condizioni che spingono il sottoscritto al servizio dell'amministrazione. Con il cuore colmo di amarezza, ma con li senso di responsabilità dovuto a chi rappresenta al "Res Publica", e nel rispetto dei miei principi, RIMETTO nelle sue mani, ed in quelle del consiglio comunale, la mia nomina in seno al CDA della società della musica e del Teatro "Primo Riccitelli, in rappresentanza del comune di Teramo, non essendovi più le condizioni per proseguire il mio servizio per la Città. Mi sia, però, concessa un'umile riflessione.
Nel precedente quinquennio, l'amministrazione da Ella guidata ha dato un segnale forte di discontinuità col passato ricollocando, dopo anni di grande disinteresse, la questione culturale al centro del dibattito e dell'esigenza cittadina. Tuttavia, dopo ormai un anno dalla Vostra nuova elezione, duole constatare che stiamo nuovamente cadendo nel doloroso equivoco di fondere, e confondere, il sostantivo "Cultura" con il ben diverso sostantivo "Evento". Se il secondo, infatti, possiamo derubricarlo con il mero senso di organizzazione, il primo, "La Cultura", serba ni sé il significato più profondo di "formazione dell'individuo sul piano intellettuale e morale" attraverso l'esperienza delle opportunità artistiche, siano esse musicali, di prosa o di arti visive, che un'amministrazione deve offrire alla comunità perché essa cresca e migliori. Colgo, infine, l'occasione per ringraziarLa, unitamente a tutto il gruppo di maggioranza, per la fiducia accordata alla mia figura e per avermi concesso l'onore di rappresentare la Città di Teramo.
M° Andrea Castagna