Dopo quella del Castello, sta per sorgere la seconda macroarea della città (definita numero 4) di 13 mila abitanti che raggruppa i quartieri della Stazione, Gammarana e San Berardo: le elezioni che dovranno nominare i due portavoce si svolgeranno l'11 maggio 2024.
«Siamo gli unici in Italia ad aver sviluppato questi organismi chiarisce il consulente promotore della loro costituzione, Raffaele Raiola - uno strumento di democrazia diretta che propone all'amministrazione comunale le soluzioni per superare i problemi dei vari quartieri». Un trait d'union più saldo e politico tra via Carducci e la città. Ingloberanno i comitati di quartiere che però non scompariranno, ma verranno derubricati ad associazioni. Subito dopo quella numero 4 vedranno alla luce quelle di Teramo Centro, Colleparco-Colleatterrato e Cona: a Teramo ne sono contemplate 11, in buona sostanza mini-Comuni. I vantaggi delle macroaree sono quelli di non avere soci, non essendo associazioni (è un'attività del tutto civica) ma di raccogliere tutte le istanze che vengono da territorio, di organizzare tavoli di lavoro e consulte dove si promuovono sondaggi e questionari sul quartiere e altri strumenti per svolgere un ruolo più attivo».
Eugenia Di Giandomenico