Apprendiamo dagli organi di stampa, senza alcuno stupore, delle dimissioni del M° Andrea Castagna da membro del consiglio di amministrazione della società Primo Riccitelli.
Lo stupore è chimera così come la vergogna che non prova questa amministrazione comunale.
Il M° Castagna, persona empatica, seria e di grandissimo valore per cultura personale e capacità professionale si è dimesso da componente del consiglio di amministrazione benchè nominato dalla maggioranza consiliare del comune di Teramo, perché non ascoltato, perché non coinvolto, perché usato come mostrina dal generale D’Alberto lider maximo di quell’esercito del selfie che amministra questa povera città.
E’ alla portata di ogni cittadino quello che sta accadendo in città sulla cultura intesa come proposta e come spazi di fruizione della proposta stessa.
Non vi è proposta se non qualche evento in piazza e gli spazi, vedasi il teatro comunale, i siti archeologici, palazzo Delfico, la pinacoteca, sono o inagibili a causa del sisma e senza alcuna speranza di progettazione e successiva ricostruzione, come peraltro le scuole, il municipio e gran parte degli edifici pubblici, oppure sono oggetto di fantasmagorici progetti che vorrebbero illudere di guardare alla luna invece sono fermi al dito.
Tutto questo con capacità economiche e di spesa mai viste prima, grazie a fondi nazionali ed europei, PNRR su tutti.
Ma torniamo al fatto del giorno: la conclamata incapacità di empatia, di dialogo competitivo che questa amministrazione ha mostrato e mostra con gli altri Enti ora emerge anche con i propri rappresentanti negli Enti, con coloro che sono e non hanno bisogno di far vedere per essere, con le persone vere, che amano questa città e non accettano di reggere il gioco a chi è sordo ai consigli e pretende di utilizzare il prossimo suo come se stesso.
Il Sindaco D’Alberto, la sua giunta e la sua maggioranza hanno chiuso il teatro senza programmare uno spazio alternativo, hanno calpestato il lavoro e le idee dei tanti per poter aggiungere un post al loro quotidiano bisogno di far vedere, dimentichi che vi sono i saggi di fine anno, che vi è una stagione di prosa da organizzare che vi è anche un privato che ha le sue ragioni e che l’esproprio proletario non è più in voga.
Ringraziamo il M° Castagna per l’onestà intellettuale dimostrata e con rassegnata tristezza invidiamo un pò i suoi allievi di Milano prima e Pesaro oggi, Conservatori nei quali si è fatto e si valere; nemo propheta in patria!
Giovannibattista Quintiliani
Coordinatore Futuro In Teramo