Siamo bravi: grazie a noi l’economia teramana cresce, partono cantieri a raffica, recuperiamo soldi ovunque, spendiamo meno di quanto incassiamo, tanto che ci sono “avanzati” 51 milioni e abbiamo un “tesoretto” da 5 milioni da investire, a cominciare dalle opere da completare, come via Longo o gli asfalti. Questo è, in soldoni (letteralmente) il rendiconto del Comune, così come letto dall’assessore Di Padova, che elenca i “trionfi” anche ringraziando il consigliere Malavolta per il suo “bel l’intervento” in settimana (del quale ci siamo occupati a lungo)..
Ad aprire le note di critica, la consigliera Marroni “Avrei preferito sentir parlare di investimenti, non di tranquillità … ma questo è un Comune che non investe”. Sul caso teatro, la consiglierà Marroni chiede di conoscere “da quale fondo attingeremo i soldi per pagare i 700 mila euro a Sottosopra?”.
Ha mosso tutta una serie di rilievi, sulla base delle osservazioni dei revisori dei conti, invece, il capogruppo di Forza Italia Mario Cozzi, sollecitando risposte a tutta una serie di quesiti, sui quali torneremo presto.
“Stagnante” così ha definito il rendiconto la consigliera Laura Angeloni, perché “Il Comune non deve accantonare tesoretti, ma spendere, investite… chiudere in pareggio, non con avanzi… se fossimo stati amministrati bene, non avremmo tesoretti”.
Sulla cultura ha impostato il suo intervento, invece, la consigliera Provvisiero, puntando l’indice accusatorio sulla mancata programmazione di uno spazio alternativo per le attività teatrali, ma anche per le attività culturali in generale, ricordando anche le parole di Andrea Castagna, rappresentante del Comune alla Riccitelli, dimissionario con amarezza. “La cultura è ferma, mancano gli spazi… ma abbiamo risparmiato un sacco di soldi… questa condizione è tristissima”.
Franco Fracassa punta sulle cause nelle quali il Comune è coinvolto, e nelle quali rischia - in teoria - quasi 5 milioni e mezzo di risarcimenti, eppure “abbiamo accantonato solo 4 milioni… perché? Questa amminstrazione non sarà ricordata per il fare, ma per i risarcimenti… a cominciare da quella del caso Sottosopra, per il quale nessuno ha chiesto scusa, come fatto per l’Ipogeo… “.
Fracassa chiede risposte e invoca la convocazione di una commissione d’inchiesta sui contenziosi, chiedendo al Sindaco di farsene portatore.
Il primo a rispondere, dai banchi della maggioranza, è il consigliere Luca Malavolta, che parla e si veste già come l’assessore al bilancio, e cerca di spiegarci l’universo conosciuto dell’economia comunale, sottolineando che questo è un bilancio che fotografa solo sei mesi di amministrazione… peccato che nel suo intervento di qualche giorno fa, da noi molto criticato, elogiava i risultati dell’ultimo biennio. Vabbè. Condivisibile però, quando dice che Teramo deve aumentare la cilindrata della spesa, perché non basta più il “Teramo può”, ma si deve passare al “Teramo deve”.
A replicare a Malavolta è Alessio D’Egidio, che critica il tempo storico di questa amministrazione, che è il futuro, ma ricorda come il presente sia il tempo delle 900 imprese chiuse… altro che crescita. Malavolta non è in aula, mentre D’Egidio confuta le sue teorie sul benessere (non ama le critiche, forse risponderà su Facebook) ma c’è il Sindaco, quando lo stesso D’Egidio invita la maggioranza a scuotersi dall’attendismo del Modello Gianguido.
Quando prende la parola Core, l’accento si sposta sul senso stesso della presenza dei consiglieri in Consiglio, sulla sostanza del dibattito e sulla perdita di tempo (con mancanza di rispetto) per l’ inutile lettura pretesa ad inizio Consiglio. Entrando nel merito, Core non nasconde il ruolo “drogante” dei fondi europei sui bilanci dei Comuni, ma invita il Consiglio a confrontarsi sulla Teramo che, tra due o tre anni, sarà invasa dai cantieri e deve interrogarsi sulla fase di transizione. Apprezzabile (e condivisibile) il passaggio di Core sulla differenza tra giornalisti e opposizione, perché “Il giornalista può e deve criticare, ma il consigliere deve fare proposte, deve esprimere una visione”.
Indignata la risposta del consigliere Rabbuffo, che attacca Core definendolo “provocatore” e contestandone i “toni offensivi”. Rabbuffo affonda sulle lentezze dell’amministrazione, sull’incapacità di spesa, poi urla quando chiede di chi siano le colpe del milione in più per l’Ipogeo, dei 700 mila euro per Sottosopra, del mancato accordo sullo Stadio… “chi si deve dimettere assumendosi queste colpe”? Chiede Rabbuffo. È un cahiers de doléances, quello che sfodera Rabbuffo, toccando anche piazza San Francesco, le vie del gusto, il teatro, il palazzo del municipio… chiosando con “siete talmente bravi, che siete arrivati ad oggi per approvare il consuntivo, cioè nell’ultimo giorno utile per approvarlo.
La Cavallariana Miriam Tullii, con piglio formale, invita i teramani a considerare la fatica amministrativa del dover gestire i milioni del Pnrr, e ringrazia Sindaco, assessori e impiegati per il lavoro svolto. Ambisce alla poltrona assessorile lasciata libera da Cavallari, ma lo scoglio più grosso da aggirare è il suo collega Varani, sempre che a Cavallari, dopo l’azzeramento, spettino sempre due posti.
Luca Corona, in una summa degli argomenti, affonda invece sulla mancata crescita, e sui mancati investimenti dei soldi intercettati, accusando Core e invitando la maggioranza a girare per la città.
Passerà, alla fine, perché le logiche consiliari questo dicono …e da domani vedremo che fine faranno quei 5 milioni di tesoretto.