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mostra4.jpegmotra6.jpegmostra_5.jpegmostra.jpegmostra2.jpegmostra3.jpegDirettamente dal Parlamento europeo di Strasburgo torna in patria, a Teramo, la mostra "Paesaggi culturali d'Abruzzo."
Domani 4 maggio, presso i laboratori de L'Arca, alle ore 18:00 il vernissage che aprirà al pubblico l'esposizione che unisce tradizione e innovazione artistica fino al 15 giugno, quando la cerimonia di chiusura sarà affidata a una performance degli artisti del Braga in dialogo con le installazioni contemporanee degli artisti Licia Galizia e Michelangelo Lupone.
"Vietato non toccare" è il motto per la parte contemporanea della mostra che accompagna le collezioni abruzzesi più nostalgiche di Gennaro Della Monica e il maestro vastese D'Aloisi in un quadro che racconta i luoghi della regione in tutti i tempi. A curare l'ensable la dottoressa Paola Di Felice "Abbiamo scelto due artisti del passato, due uomini" sottolinea "che in momenti e latitudini diverse hanno rappresentato la loro terra, ricercando un gusto piú tradizionale dell'arte. A esprimere il terzo millennio, invece, una donna -teramana- Licia Galizia che con le sue installazioni estende l'arte visiva anche alle altre percezioni."
L'artista, infatti, in sinergia con il compositore Michelagelo Lupone, ha dato espressione a una forma d'arte che supera le barriere della cieca disabilità arrivando letteralmente il cuore dei fruitori sfiorandone le orecchie e le mani, in un'esperienza immersiva per chiunque.
"Una tecnologia particolare" spiegano i creatori "che si avvale anche di un'intelligenza artificiale primitiva, fa in modo che tra il pubblico e l'istallazione si crei un dialogo unico e irripetibile, per sentire direttamente il racconto di quanto accade intorno a noi."
Ad attirare la curiosità che ha suscitato lo stupore anche della Von Der Leyen un enorme mare nero che, ululando di disperazione in base alla forse di chi accarezza le sue onde, ricorda il destino tragico del Mediterraneo, ormai sempre più tomba dell'immigrazione.
Il motore a cui si deve la forte spinta del progetto è il Cobe che, dopo Strasburgo, si sta attivando perchè Teramo faccia da fulcro per un'asse che si spinga oltreoceano.
"È importante condividere il massaggio di pace e integrazione per un'Europa nuova" dice Filippo Lucci, che descrive questo viaggio immersivo nella storia dell'arte abruzzese come una carezza musicale che risponde al grande bisogno di sensibilità del nostro tempo.
E per la città Teramo, una mostra di tale spessore diventa certamente un'opportunità di crescita e di vanto "perchè ha consentito di portare i paesaggi d'Abruzzo in Europa e speriamo, in futuro, anche in tutto il mondo" conclude l'assessore alla cultura Filipponi.
In anteprima, i visitatori che hanno potuto godere di questa particolare esperienza, sono stati, oltre alla stampa, gli alunni di una fortunata classe del Liceo Artistico di Teramo.

Eugenia Di Giandomenico