All’esito dell’udienza preliminare tenutasi martedì 21 maggio 2024, al Tribunale a Vicenza, ha patteggiato la pena di un anno e due mesi, con la sospensione condizionale, Victor Ayawvi Awuah, 43 anni, di origini ghanesi ma residente a Thiene, il conducente del furgone accusato e ora anche condannato per aver tamponato, travolto e ucciso, Giacomo Torrieri, 63 anni, teramano di origine residente ad Altavilla Vicentina, mentre, in sella alla sua bicicletta, rientrava a casa dal lavoro pedalando per la sua strada e regolarmente sulla banchina laterale .Il tragico incidente è accaduto il 10 dicembre 2022 in viale della Scienza, a Vicenza. All’imputato, che ha potuto beneficiare degli sconti di pena previsti dal rito alternativo scelto, è stata anche comminata la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per un anno e quattro mesi. E’ emerso che l’imputato, alla guida di un Renault Trafic, alle 16.55 percorreva viale della Scienza in direzione ovest-est, verso il centro di Vicenza, “a una velocità di almeno 108 km/h” ha scritto il magistrato nella sua richiesta di rinvio a giudizio, spiccata nei confronti dell’imputato al termine delle indagini preliminari, "una velocità di più del doppio superiore a quella massima imposta in quel tratto di strada di 50 km”. A causa dell’andatura troppo sostenuta, anche per le condizioni atmosferiche, l’asfalto era viscido per la pioggia, nell’affrontare la curva il quarantatreenne “ha perso il controllo del veicolo deviando verso destra, scarrocciando trasversalmente e, dopo aver percorso 26 metri (in cui ha anche divelto guardrail e segnaletica), andava a collidere (attingendolo posteriormente) con il velocipede condotto da Torrieri, che stava transitando con analoga direzione sulla banchina di destra, causandone in tal modo il decesso”. In seguito al tremendo impatto, il 63enne ha riportato politraumi gravissimi che non gli hanno lasciato scampo, è deceduto sul colpo. Torrieri non ha avuto nemmeno modo di rendersi conto di nulla. Nativo di Mosciano Sant’Angelo e trasferitosi a Vicenza negli anni Ottanta, Torrieri aveva frequentato la scuola alberghiera e aveva sempre lavorato come cameriere per noti locali della zona, quali l’Hotel Michelangelo, Le Delizie, la Vecchia Guardia e il Papaya di Altavilla Vicentina, facendosi apprezzare per la professionalità, cortesia e disponibilità sia da titolari e colleghi sia dai clienti. Quel giorno, dopo aver staccato dal suo turno al Papaya alle 15 e aver effettuato alcune commissioni, stava tornando a casa con la bici che usava abitualmente per andare al lavoro e spostarsi in città. Purtroppo, non c’è mai arrivato. Studio3A aveva già ottenuto da tempo dalla compagnia di assicurazione del furgone il risarcimento integrale per la moglie e le figlie della vittima.