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Nascosti dall'oscurità, tre uomini incappucciati tagliano con una smerigliatrice i cardini della porta di uscita di emergenza del Bataclan, la sala da concerti dove il 13 novembre 2015 si è compiuta una delle più crudeli stragi terroristiche rivendicate dall'Isis in Europa. In seguito a quella tragedia, su quella stessa porta il noto street artist Banksy aveva realizzato "La Ragazza Triste", in omaggio alle vittime dell'attentato. L'opera sembra sparire nel nulla, provocando rabbia e indignazione in milioni di europei. Poi di colpo, nel giugno del 2020, in un anonimo casolare nella provincia di Teramo abitato da due ignari inquilini cinesi, fanno irruzione i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale insieme alla polizia francese: la porta del Bataclan è lì, nascosta nella soffitta dell'abitazione e avvolta alla meglio in un lenzuolo. Insieme alla porta vengono identificati anche i sospetti - in tutto 8 tra responsabili del furto e collaboratori - che il 23 giugno vengono processati e condannati a pene che arrivano fino a due anni di carcere. La storia e il giallo dell'opera "La Ragazza Triste" di Banksy rivivranno nel documentario di Edoardo Anselmi "Banksy e la ragazza del Bataclan", in onda venerdì 14 giugno alle 19:25 su Rai 5.  Il documentario, scritto dal regista con Claudio Centioni, è prodotto da Gioia Avvantaggiato per GA&A Productions e Guilhène Iop per Tinkerland, in coproduzione con ARTE G.E.I.E., Rai Cultura e Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Teche e in associazione con Rts e Rrtbf.