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ANDREACASTAGNA2Quando il Maestro Andrea Castagna ha inviato al Sindaco la sua lettera di dimissioni dalla Riccitelli, quale rappresentante del Comune in cda, c’è stato chi, tra i corridoi del Municipio, l’ha considerata una sorta di sfogo passeggero, destinato a non aver seguito,
La gianguideria, si sa, minimizza.
Oggi, nel cda della Riccitelli chiamato a prendere atto di quelle dimissioni, Andrea Castagna non solo non le ha ritirate, ma le ha ulteriormente motivate. Ed è un j’accuse motivato e doloroso, il suo, che va dall’annuncite alla programmazione culturale, dai contributi per la Riccitelli al volemosebbene acchiappa consensi che spalma oboli (di denaro pubblico), fino a ridefinire la necessità di ritrovare una visione, in una città dalla cultura bollita.
Andrea Castagna lascia la Riccitelli con un “manifesto della perduta cultura teramana”.
Importante, per chi avrà la capacità di leggerla. 

Ecco la lettera.

Gent.ma Presidente,

Gent.mi Consiglieri,

come certamente avrete appreso, in data 23 Aprile 2024 ho consegnato, per posta certificata al Comune di Teramo e con posta ordinaria alla segreteria della “Primo Riccitelli”, la lettera con cui ho formalizzato le DIMISSIONI da questo CDA. 
In questi ultimi due mesi non molto altro è accaduto perché tornassi sui miei passi; pertanto, ribadisco con rinvigorita fermezza la mia posizione e CONFERMO, a questa assemblea,che rimetto il prestigioso incarico ricevuto dal consiglio comunale di Teramo. 
Prima di congedarmi, però, vorrei porre l’attenzione su un aspetto fondamentale che, travolti dalla sindrome di “annuncite acuta”, i destinatari della missiva precedente non hanno ben compreso. L’attività culturale, qualunque essa sia, necessita di programmazione, visione e non di estemporaneità; la connotazione culturale che un’amministrazione desidera imprimere alla propria comunità deve avere un carattere progettuale di lunga gittata e non pacchetti presi, o costruiti qui e lì, che hanno il sol compito di offrire eventi momentanei, definiamoli spot. Insomma, un brodo con una varietà di bollito. Un buon brodo, per carità, ma non la pietanza che oggi sarebbe necessaria sulla tavola della città di Teramo: la visione culturale.
Il tema programmazione, per l’appunto, per la “Riccitelli” è dirimente. Significa essere competitivi sul mercato, fermare compagnie a prezzi vantaggiosi (provando ad ottenere dei margini economici utili per ulteriori investimenti sui vari progetti in essere), consolidare il proprio ruolo all’interno dei circuiti culturali e, non ultimo, abbassare il livello di rischio economico per l’organizzazione delle stagioni.

 In quest’ottica, incalzo da quattro anni (anche con una lettera formale del 16.11.2021) il Sindaco di Teramo affinché l’amministrazione comunale aumentasse il “contributo fisso” per la “Primo Riccitelli”, ancora fermo a 12.911 euro; la risposta finora è sempre stata negativa. Mi è stato più volte espresso timore che un simile gesto possa “urtare” la sensibilità di altre associazioni del territorio. Ma la “Primo Riccitelli”, per usare termine calcistico, gioca un campionato a parte; non può essere relegata al ruolo di associazione tra le altre, salvo poi utilizzarla come Hub di eventi, singolarmente finanziati. Il Comune ha il dovere morale di raddoppiare, se non triplicare, il “contributo fisso” proprio per il prezioso lavoro di continuità culturale che svolge la “Riccitelli” e per l’impatto fondamentale che essa ha sulla formazione della comunità, in particolare sui giovani che, prima solo con i concerti e poi anche con la prosa, hanno avuto, e speriamo abbiano,l’opportunità in casa di godere, osservare e, perché no, rubare qualche segreto dai grandi artisti.
Perdonate la mia divagazione, ma sin da bambino ho vissuto, ed ho usufruito, della bellezza portata sul territorio dalla “Primo Riccitelli”, cui mi lega una lunga storia di affetti personali, di storia familiare e di amicizie. Per questo mi congedo con l’amarezza di chi non è riuscito a far aprire gli occhi, soprattutto le orecchie, su cosa rappresenti la “Riccitelli” per i teramani: un punto di riferimento socioculturale, non solo dinanzi ad una telecamera.
A voi consiglieri, alla car.ma Alessandra Colangelo, al personale tutto e, in particolare, alla Car.ma Presidente, rivolgendo il mio affettuoso ringraziamento per la serena, operosa e collaborativa attività svolta in questi anni, per la pazienza e la premura con cui sono stato accolto, auguro di cuore buon e proficuo lavoro per il bene delle “Primo Riccitelli”, in particolare, e per la città di Teramo in generale.

M° Andrea Castagna