Mezzo milione di persone in salvo con un piano di evacuazione da applicare nell'arco di 72 ore, in caso
di eruzione ai Campi Flegrei. Come scrive Repubblica Napoli, è il piano messo a punto dalla Protezione Civile, su cui sono state operate
modifiche e ora analizzato dalle Regioni. Il punto centrale è questo:
non c'entra il bradisismo che da mesi si verifica tra Napoli e
Pozzuoli: l'ipotesi che farebbe scattare il piano d'emergenza
nazionale è quella di una eruzione del vulcano. Uno scenario al
momento non previsto dagli scienziati: c'è livello di allerta giallo
al vulcano dei Campi Flegrei.
Il passaggio al livello rosso farebbe scattare la fuga da attuare nel
giro di 72 ore a bordo di tutti i mezzi di collegamento, tra bus, navi
e treni. Secondo il piano, i cittadini di Pozzuoli (oltre 76 mila),
sarebbero ospitati in Lombardia, quelli di Bacoli (25mila) tra Umbria
e Marche, gli oltre 11 mila di Monte di Procida tra Abruzzo e Molise.
Gli abitanti di due quartieri di Napoli prossimi all'area sismica,
ossia Fuorigrotta e Chiaia-San Ferdinando, andrebbero rispettivamente
in Lazio e Sicilia. Il piano - ricorda Repubblica Napoli - sarà
testato a ottobre, con la grande esercitazione sul rischio vulcanico
predisposta dalla Protezione Civile. Ogni area del territorio
interessato è abbinata a una regione italiana, la spesa prevista è
pari a 65 euro a persona, oltre 5 milioni di euro al giorno, 150
milioni in un mese.