Alla luce del nuovo incidente in montagna, personalmente sono convinto che bisogna creare un deterrente per scoraggiare chi si avventura in quota senza la necessaria preparazione fisica tecnica e mentale con l'obiettivo di salvare giovani vite umane
Da più fronti si invoca una legge in grado di arginare l'impennata degli incidenti in montagna. Attualmente, non esiste una normativa con regole specifiche per la sicurezza dell'alpinista, dell'escursionista, dello scialpinista, del ciaspolatore, del cercatore di funghi e, più in generale per chi pratica sport di avventura
A mio avviso si potrebbe modificare il decreto legislativo n. 40 del 28.02.2021 in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali estendendolo all'alpinismo, all'escursionismo, allo scialpinismo al torrentismo e chi pratica mountain e-bike
Così come nell'attuale decreto legislativo si stabiliscono precise regole sulle piste da sci, anche nel caso di escursioni e arrampicate in montagna è necessario fissare regole più stringenti
Una soluzione potrebbe essere quella di stipulare una polizza assicurativa. Per queste attività sportive credo ci siano formule che coprono escursioni impegnative, discese fuori dalle aree attrezzate e, probabilmente anche salite sulle vie ferrate
Un valido deterrente sarebbe quello di far pagare per intero al cittadino imprudente in emergenza le costose operazioni di salvataggio in montagna, compreso quelle effettuate sulle piste da sci come avviene in Francia, Austria e Slovenia. Un minuto di volo di un elicottero medicalizzato arriva a costare 300 euro
Paolo De Luca
Maestro di Sci
e Accompagnatore di media Montagna
Pietracamela