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Migliaia di documenti, manoscritti, bozze di opere, carteggi, autografi, appunti,
cartoline e moltissimi materiali inediti di Gabriele d'Annunzio
(1863-1938): è la Collezione Paglieri, la più grande raccolta
dannunziana privata in Italia acquisita dalla Fondazione Il Vittoriale
degli Italiani, che custodisce la casa-museo del Vate a Gardone
Riviera (Brescia). La collezione, che consente di ricostruire la
biografia completa del Vate e la storia del Vittoriale, fu assemblata
prima da Lodovico Paglieri e poi dal figlio Mario, imprenditori
alessandrini dell'azienda di profumi Paglieri, nota fin dal 1923 per
il marchio di successo Acqua di Colonia Felce Azzurra.
"Con questa acquisizione - commenta il presidente Giordano Bruno
Guerri - portiamo al Vittoriale la più grande collezione dannunziana
esistente al di fuori dei nostri archivi. È stato un grande
investimento economico, ma soprattutto un'operazione dal grandissimo
valore culturale, che ci permetterà di scoprire sfumature rimaste
ancora inedite di d'Annunzio, dei suoi rapporti personali e
professionali e della costruzione del Vittoriale. Inoltre, facendo da
tramite per la Regione Abruzzo nell'acquisizione della biblioteca
moderna del Fondo Paglieri, finalmente Pescara potrà avere una
biblioteca dedicata alla figura del Vate e diventare un secondo
importante punto di riferimento per gli studiosi dannunziani e gli
storici".
La Collezione Paglieri comprende 1.800 esemplari di edizioni speciali
delle opere di d'Annunzio, uniche, popolari, in volume monografico
oppure pubblicate a puntate in riviste e quotidiani, in italiano
oppure tradotte in altre lingue, che riportano dediche o carte
autografe oppure che presentano un particolare pregio editoriale;
messaggi, orazioni, lettere, pubblicati a stampa in facsimile
d'autografo, nelle loro diverse edizioni; un'importante raccolta di
spartiti e partiture musicali complete, composte tutte per opere
dannunziane; 1.000 lettere di d'Annunzio a vari corrispondenti - tra
cui le lettere inedite al farmacista di Gardone Riviera Mario Ferrari,
ribattezzato dal Vate "Pharmacopola" (ossia "venditore di farmaci") -
e 200 lettere di vari corrispondenti a d'Annunzio oppure di
corrispondenze tra amici e collaboratori del Poeta; diversi
manoscritti, tra opere, componimenti e messaggi; buste, carte sparse,
appunti, note spese, biglietti, documenti personali e di famiglia, una
moltitudine di documenti che andranno a ricomporre il quadro della
intricata biografia dannunziana.  Della Collezion fanno parte anche oltre 100 messaggi e
manifesti fiumani, i volantini del volo su Vienna, le locandine del
teatro e delle pubblicità. Di straordinaria importanza per la
ricostruzione delle vicende della Fabbrica del Vittoriale, i faldoni
che conservano agende, libri mastri e pagamenti di fatture, certamente
provenienti dall'ufficio dell'architetto Gian Carlo Maroni; per
finire, album e stampe fotografiche sciolte per un totale di centinaia
di immagini.
La Collezione verrà allestita in una sala aperta agli studiosi e
intitolata a Mario Paglieri, all'interno del Museo della Santa
Fabbrica Gian Carlo Maroni al Vittoriale.
Sabato 29 giugno al Vittoriale degli Italiani, insieme a Giordano
Bruno Guerri e ai rappresentati della Regione Abruzzo e del Comune di
Pescara, sarà presente Debora Paglieri, per raccontare la storia della
collezione dannunziana e la sua importanza: il primo nucleo della
collezione Paglieri nasce già prima dell'ultimo conflitto mondiale,
negli anni trenta con il Poeta ancora in vita, grazie all'imprenditore
alessandrino Lodovico Paglieri - classe 1902, prosecutore della nota
dinastia profumiera - che fin dalla gioventù aveva letto ed apprezzato
le opere dannunziane. Ѐ in questo clima culturale che il figlio Mario,
nato nel 1934, cresce ereditando dal padre Lodovico la passione per la
figura e l'opera di Gabriele d'Annunzio.