La Coppa Intermnia é salva e salva Teramo. Dai rancori, dalle discordie e dalle malelingue, troppo spesso dimentiche dell'ammonimento proverbiale sulla lapide che cita "A lo parlare agi mesura".
Della 51esima edizione della Coppa bisogna guardare l'ultima cifra: quell'uno che segna la ripartenza dell'appuntamento estivo piú atteso dell'anno in cittá.
"L'anno zero" lo definisce il sindaco D'Alberto in veste di presidente del comitato costituito in tempi record per mantenere viva la tradizione che apre le porte di Teramo al mondo intero, sotto l'insegna dei valori sportivi.
Una tradizione di cui si é fatto carico da solo per ben dieci lustri il patron Pierluigi Montauti accompagnato dai suoi soci, ormai infiacchiti dal peso dell'onere e dal tempo.
"La scorsa edizione, quella del cinquantennale" racconta il professore "ci ha trascinato per dare ancora lustro alla manifestazione. Ma era necessario trovare nuove soluzioni perché da soli non ce l'avremmo fatta."
E all'appello lanciato per salvare la Coppa Interamnia hanno risposto e stanno ancora rispondendo tutti con un entusiasmo che mette da parte avversioni e vecchie ruggini, in nome di un'identitá, quella teramana, che si riconosce unita nel torneo di pallamano famoso in tutto il mondo.
La stessa Alessia Cognitti, presidente del Ruzzo, chiosa soddisfatta di tornare a partecipare al fianco dell'Amministrazione, intelando di fatto la trama per un dialogo costruttivo utile all'interesse della cittá intera.
E tra gli enti che stanno entrando, seppur agli sgoccioli, nel comitato si contano tra i tanti la Te.Am, la stessa Regione Abruzzo, l'Adsu, per regalare alla Coppa Interamnia un futuro nuovo e roseo.
"Non sará la sua miglior stagione" anticipa l'ass. Filipponi, visibilmente emozionato tanto da non trattenere un occhio lucido "ma stiamo lavorando insieme perché da oggi abbiamo un nuovo passo che ci porterà lontano".
L'unione fa la forza e lo ricorda l'ass. Ferri, che ringrazia quanti si stanno adoperando tra gli iter burocratici in ufficio e direttamente sul campo per permettere a 100 squadre, 31 nazioni da cinque continenti di venire a giocare in cittá.
Con la Coppa Interamnia lo sport salva Teramo e il suo patrimonio storico, confermando un'identità culturale che arde e che, se ben gestita, può far spiccare il volo a un capoluogo ricco di opportunitá.
Con la Coppa Interamnia che cambia, oggi, si prospetta il futuro.
EUGENIA DI GIANDOMENICO