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ArrustellIl Gran Sasso sembra ancora più bello oggi, visto da Piano Roseto, il grande prato disteso tra i Comuni di Crognaleto e Cortino, che ospita da 161 anni la Fiera della pastorizia. Un evento vero, sentito, vissuto, non una sagra, ma una fiera,  con le pecore protagoniste e il racconto antico ed eterno dell’Abruzzo della transumanza, che qui non è “patrimonio dell’umanità”, ma memoria familiare. I sindaci di Crognaleto, Orlando Persia, e quello di Cortino, Marco Tiberii, non vivono di di invidie o gelosie, ma sanno costruire legami profondi, veri, nel nome della condivisione, e nel convegno dedicato alla ristampa del libro “La doganella”, aprono il dibattito su un tema che, sempre più, sta diventando “il” tema, quello degli arrosticini. Perché nessuno ai accontenta dell’IGP, ma tutti vogliono la DOP. Perché l’Abruzzo non si accontenta di “vendere” gli arrosticini, ma vuole “produrli” davvero. Per questo ci vuole la DOP.. Lo sa anche la Regione, visto che la prossima settimana sarà presentata la risoluzione integrata firmata dai consiglieri regionali Massimo Verrecchia, capogruppo di Fratelli d’Italia, Emiliano Di Matteo, capogruppo di Forza Italia e Nicola Campitelli, presidente della commissione Agricoltura. "La Regione Abruzzo - spiegano - dovrà tener conto non solo dell’IGP ma, di pari passo, anche della DOP, soprattutto dopo le audizioni che ci hanno maggiormente convinti della necessità di preservare un settore fondamentale del nostro territorio che sviluppa un giro d’affari di circa un miliardo di euro e oltre 12mila occupati. Se è vero che il numero degli ovini sta diminuendo - argomentano - ravvisiamo ancor di più la necessità di investire su questo comparto per tutelare i nostri allevatori e con essi uno dei simboli distintivi, a livello gastronomico, che ci contraddistingue nel mondo, ossia l’Arrosticino, affinché venga utilizzata la carne abruzzese limitando quella proveniente dall’estero. Un riconoscimento, quindi, non esclude l’altro così come avvenuto per altri prodotti DOP,  vedasi il Montepulciano o l’Aceto di Modena, che hanno ottenuto la doppia tutela dando ai consumatori anche la possibilità di scelta tra un prodotto interamente locale o di un'altra regione o addirittura estero". 

NEL VIDEO LE INTERVISTE DI EMANUELA RIPANI (Coldiretti), UGO CIAVATTELLA (Assoallevatori ARA), ORLANDO PERSIA (Sindaco di Crognaleto) e CARLO MATONE (Presidente GAL)