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stadiobonolis teramoCon la nota diffusa alla stampa dalla Soleia, si può considerare di fatto chiusa la trattativa sulla transazione del Bonolis. La Soleia, chiude di fatto ogni ipotesi di accordo, annunciando di voler portare avanti la concessione in atto, sempre che si approvi un nuovo Pef. Che succede, adesso? La prima conseguenza è per il Città di Teramo, perché se vorrà giocare al Bonolis dovrà a questo punto pagare l'intera somma originariamente richiesta. 

ECCO LA NOTA DELLA SOLEIA

Nonostante gli sforzi originariamente profusi da ciascuna parte, abbiamo preso atto, nostro malgrado, che il Comune di Teramo non intende svolgere alcuna trattativa, limitandosi a proporre accordi che possono essere o meno accettati, ma non negoziati. Sebbene, deve precisarsi, si sta(va) valutando – peraltro su iniziativa del Comune di Teramo, condivisa poi da Soleia – la risoluzione di un rapporto concessorio, ossia di un contratto di diritto privato, senza che debbano riconoscersi poteri autoritativi in capo al concedente e posizioni giuridiche degradate in capo al concessionario.

Gli accordi – e, dunque, anche le trattative a tal fine necessarie – si fanno in due.
Siamo pertanto a comunicare che la proposta ricevuta ieri dal Comune di Teramo, per come formulata o, più precisamente, imposta, non è stata accettata e, pertanto, non è stata raggiunta alcuna intesa.
Durante il negoziato, dopo aver trasmesso in data 2 luglio 2024 le nostre proposte di revisione dei testi contrattuali – in attesa dunque di ricevere un riscontro – siamo venuti a conoscenza, per altre vie, che il Comune ha ritenuto di non discutere minimamente la nostra posizione: dapprima, sottoponendo alla Giunta Comunale testi contrattuali non condivisi da Soleia (e, presumibilmente, così reputavamo, ancora in corso di negoziazione; anche la relativa delibera non ci è stata ancora inviata), e, poi, inviandoci ieri i suddetti testi, suscettibili solo di essere o meno accettati.
Soleia non aveva ovviamente la presunzione di vedersi accolte tutte le sue proposte di revisione, ma quantomeno aveva il diritto di discuterle, soprattutto per tutte quelle previsioni previste all’esito degli interventi del Comune, in un’ottica di bilanciamento dei reciproci interessi.
Soleia, al contempo, conferma ovviamente il proprio impegno nel dare corretta esecuzione al rapporto concessorio, ferme e impregiudicate le sue ragioni di vederne ripristinato l’equilibrio ovvero, nel caso, le sue determinazioni di provocarne lo scioglimento.
FRANCO IACHINI