Probabilmente, nei suoi otto secoli di vita, la splendida chiesa di San Domenico a Teramo, in porta Romana, non ha mai vissuto una giornata strana come quella di oggi, che ha visto l’antico tempio faresi palcoscenico di una clamorosa contestazione. All’atto della presentazione del nuovo rettore dei Frati che reggono la chiesa e il Convento, Padre Joseph, infatti, si è scatenata la contestazione di un gruppo di fedeli, che non hanno gradito i modi e i tempi dell’allontanamento dell’altro rtettore, Padre Kiran, rimasto a Teramo quasi un decennio e molto amato in città. La contestazione, sulle prime pacifica, s’è poi trasformata in una vera e propria lite, con porte sbattute, insulti tra i fedeli, parolacce e offese, fino a quando il vicario del vescovo, don Christianm, non ha letteralmente portato via il nuovo rettore. Motivo? Come ascolterete nell’intervista al “contestatore”, il fiduciario di padre Kiran, alla base di tutto c’è una questione di soldi, raccolti per una fondazione creata dallo stesso Padre Kiran e che, secondo qualcuno, sarebbero spariti, mentre i più vicini all’ex rettore parlano di un atto di assurda violenza nei confronti del padre, al quale sarebbe stato impedito di rientrare a Teramo dall’India, dove era andato per una breve vacanza a dicembre. Di fatto, dicono, sarebbe stata una “cacciata”, mentre la Curia teramana - rappresentata oggi da don Christian, vicario generale e parroco del Cuore Immacolato, pur ammettendo l’esistenza di un’inchiesta, ricorda che la competenza è tutta dell’Ordine dei Pallottini, che dovranno chiarire il ruolo e l’attività della Fondazione.