E’ durata più di tre ore, la riunione di maggioranza convocata oggi pomeriggio, sul tema dello Stadio Bonolis. O meglio: sulla transazione tra Comune e Soleia, per chiudere la convenzione in atto e aprire la nuova fase, con la separazione della gestione commerciale e di quella sportiva. All’esito di tutta la lunghissima trattativa con l’attuale gestore, il Comune ha approvato una delibera di giunta che, ulteriormente ritoccata, adesso dovrà passare all’approvazione del Consiglio Comunale.
E qui, si aprono due domande: quando e come…
Il quando, ha una risposta facile, nel senso che dovrebbe essere riconvocata una capigruppo per inserire il punto “Stadio Bonolis” nel Consiglio del 6 agosto oppure, altra ipotesi, potrebbe essere convocato un Consiglio ad hoc, sempre nei primi giorni di agosto.
Il come, pretende una risposta un po’ più articolata, perché tra i gruppi consiliari non c’è una totale condivisione.
La minoranza, per esempio, allo stato attuale sembrerebbe orientata a non votare, forse anche lasciando l’aula al momento del voto, ma la cosa è ancora in discussione e non è detto che si adotti una posizione unica.
Più complessa è la situazione della Maggioranza, perché sul voto dello Stadio si riflettono anche questioni “politiche” irrisolte, insoddisfazioni malcelate, rancori manifesti. E’ nota, ad esempio, la posizione di Bella Teramo, che in rotta totale con la sua “ex” assessora Ferri, delegata allo Sport, non amerebbe farle fare la bella figura di aver risolto il “caso Bonolis”. Anche nel PD, sopravvivono resistenze, a cominciare dal consigliere Pilotti, che non sarebbe del tutto orientato per il sì, mantenendo per ora una posizione attendista, anche se altri sarebbero molto più ben disposti. Convinti del voto a favore sarebbero i consiglieri di In Comune per Te (Bartolini, Falasca e Di Giandomenico) e quelli del Gruppo Misto (Core, Falini e Mistichelli), quelli di Teramo Vive (Fantozzi e Raiola) e il pentastellato Calandrini, mentre tra quelli di Insieme Possiamo le posizioni sono ancora in divenire, da una parte i contrari ad oltranza (come Lancione) e dall’altra i possibilisti (Di Ovidio e Papa).
Saranno determinanti.
i giorni che precederanno il voto, perché si chiariscano definitivamente le posizioni. Determinante potrebbe essere, in assoluto, la posizione del Sindaco che, secondo i ben informati, sarebbe pronto a porre una sorta di "fiducia" sul voto, minacciando le dimissioni in caso di voto contrario.