• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

Screenshot_2024-08-03_alle_18.15.13.png
Nel giorno in cui, ad Alba, un fulmine ha ferito tre donne, una delle quali è ricoverata in rianimazione al Mazzini di Teramo (LEGGI QUI LA NOTIZIA) un altro fulmine, caduto a Pietrafitta di Cucullo, ha scatenato un vasto incendio. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e protezione civile, in attesa dell'arrivo di un canadair che al momento non si può alzare in volo a causa della pioggia.
È l'estate il periodo dove i fulmini colpiscono di più rispetto al resto dell'anno. "Sull'Italia ne se ne contano milioni. In tutto il 2022 ce ne sono stati 5
milioni e 500mila, nel 2018 addirittura 7 milioni, record dal 2015 a oggi, e i mesi di luglio e agosto sono quelli dove si
concentra la maggior parte di questi fenomeni". Così all'ANSA l'esperto del Cnr Isac di Bologna, Sante Laviola. In particolare
nel 2018 solo ad agosto furono circa 3 milioni i fulmini che
hanno interessato l'Italia mentre nell'agosto del 2022 furono oltre due milioni. Poco meno i fulmini nel 2023 con 4 milioni e
300mila ma che ha visto la massima concentrazione nel mese di luglio. Nel 2019, con quasi 6 milioni di fulmini totali
nell'anno, i periodi peggiori sono stati luglio e settembre con un milione e mezzo circa di fulmini a testa.
"I fulmini - spiega Laviola - sono maggiormente connessi alle grandinate o ai temporali dove le nubi sono cariche di ghiaccio.
E questo accade soprattutto nel periodo estivo quando le nubi si dispongono verticalmente in atmosfera e possono raggiungere
anche i 10 chilometri di quota, riempiendosi di ghiaccio. La
nube in sostanza si carica come un conduttore elettrico e questo
dà origine ai fulmini". Fenomeni che divengono molto più
violenti in questo periodo "perchè c'è tanta energia
disponibile". E con i cambiamenti climatici "è tutto
amplificato".
Specchi d'acqua, montagna, presenza di alberi e boschi sono
le situazioni e le condizioni, ricorda l'esperto, per la caduta
di fulmini. "Tutte le strutture a punta - mette in guardia
l'esperto - attirano il fulmine, anche noi umani costituiamo una
punta".
Ecco perché in situazioni di eventi temporaleschi è bene
mettersi al riparo, raccomanda Laviola. "Innanzi tutto uscire
dall'acqua e poi ripararsi in una struttura chiusa, che può
essere sia un bar o lo stesso stabilimento balneare ma anche
l'automobile che ci scherma dai fulmini".
Occorre essere sempre consapevoli che i fulmini
"costituiscono un pericolo reale, provocando una scarica
elettrica molto forte e generando folgorazione quasi istantanea
accompagnata da combustione, anche - conclude Laviola - se non
si viene colpiti direttamente".