Parole e scampanellio di campanacci contro l'assessore regionale Emanuele Imprudente che è rimasto solo al centro del palco organizzato per la mostra degli ovini a Campo Imperatore mentre tutte le autorità alle sue spalle (sottosegretario all'Agricoltura D'Eramo, presidente Regione. Marsilio, rappresentante della Provincia D'Angelo, consiglieri regionali, sindaci del territori, presidente della Camera di Commercio Ballone e rappresentanti dell'Ente camerale) sono state fatte scendere per motivi di sicurezza. Alla base della protesta contro l'assessore all'agricoltura alla 64.ma rassegna degli ovini di Campo Imperatore, in località Fonte Macina adiacente a Fonte Vetica, c'era la colpa, per l'assessore Imprudente, secondo gli allevatori, di non aver difeso il territorio ereditato dalle generazioni passate. E per questo motivo allevatori e agricoltori, con cartelli e parole non troppo tenere, gli hanno obiettato l'approvazione del piano del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Una riunione dove l'assessore era assente.
Eppure la manifestazione era partita bene con Marsilio e la presidente Ballone che hanno salutato l'evento «come pilastro fondamentale della nostra tradizione e cultura pastorale e che attira ogni anno numerosi visitatori e operatori del settore segno della vitalità dell'economia pastorale nella nostra regione».
Per la cronaca si evidenzia che sono stati oltre 6mila capi di bestiame e migliaia di persone saliti a Font Macina di Campo Imperatore per la Rassegna degli Ovini', riconosciuta come Fiera nazionale nel 2010 e organizzata dalla Camera di Commercio Gran Sasso d'Italia. L'evento ha visto la partecipazione di numerosi espositori di prodotti tipici locali e ha ospitato il concorso dei formaggi pecorini e caprini.
"La Rassegna Ovini di Campo Imperatore", ha detto Imprudente, "è una testimonianza vivente del nostro patrimonio culturale e un faro per il futuro della nostra regione. Continueremo a sostenere e promuovere eventi come questo, che rafforzano l'identità abruzzese e contribuiscono al benessere della nostra comunità e saremo sempre al fianco degli operatori del settore per affrontare insieme le problematiche legate al loro lavoro".
Nell'ambito della Rassegna è stato assegnato anche il Premio nazionale della pastorizia in memoria di personaggi che hanno contribuito al mantenimento della tradizione agropastorale abruzzese: Giulio Petronio, Gregorio Rotolo, Giovanni Cialone e Pierluigi Imperiale. Il Premio, organizzato dal Gal Gran Sasso Velino, è andato a Ruggero Damiani di Barisciano (L'Aquila), con la motivazione: "All'allevatore più longevo che ha saputo mantenere viva la tradizione secolare agropastorale abruzzese, capace di tramandare ai propri discendenti saperi, cultura del lavoro e attaccamento ai luoghi di origine. "Premiare un allevatore di esperienza suscita in me particolare emozione", ha detto Paolo Federico presidente del Gal, "perché significa premiare chi ha mantenuto la plurisecolare tradizione della pastorizia in Abruzzo.