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stabilimenti-balneari-in-sciopero-696x503.jpgLa Costa dei Trabocchi scende compatta in sciopero con la riviera di Pescara che trainano, stamattina, la protesta dei balneari abruzzesi contro il governo Meloni. Mentre il litorale teramano partecipa a macchia di leopardo. È la mappa delle adesioni allo sciopero di oggi, che ha visto i titolari delle spiagge private tenere chiusi gli ombrelloni per due ore, ritardando l'apertura alle 9.30. A stilarla, ieri, è il presidente regionale della Sib-Confcommercio Riccardo Padovano, al termine delle riunioni in presenza e del fitto tam tam telefonico che hanno occupato gli operatori turistici per tutta la giornata.

Lo sciopero è organizzato in tutta Italia. Le spiagge andranno all'asta prima dell'estate 2025 per effetto della direttiva europea Bolkestein e delle sentenze giudiziarie, ma senza regole uniformi tra le località marittime italiane. In ballo c'è soprattutto la questione degli indennizzi. Lo scioperò sarà in crescendo: oggi di due ore, il 19 agosto di quattro, il 29 di otto.

A Silvi hanno aderito il 50% dei balneatori, l'80 % a Pineto. Roseto è stata compatta al 100 per cento mentre Giulianova ha il dato più basso di tutti con il 40. La costa vibratiana, quella più a nord, si ferma al 60%: stessa percentuale più o meno per Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro. Sono cifre, queste, influenzate da diversi fattori, anche strutturali. 

Alla vigilia della protesta il deputato abruzzese del Pd Luciano D'Alfonso in una nota ha scritto: «Appare sempre più urgente l'indizione delle gare con l'individuazione di criteri ben definiti per consentire ai tanti operatori onesti di vedere riconosciuti l'avviamento della propria attività e gli investimenti fatti nella stessa. Ma c'è bisogno di un quadro normativo chiaro e uguale per tutti, e questo è compito del governo», scrive, segnalando di aver presentato un emendamento e depositato un'interrogazione parlamentare sulla questione. «L'emendamento è relativo alla proposta di legge Zucconi di modifica dell'articolo 49 del Codice della Navigazione, nella parte in cui non prevede indennizzi per i concessionari da parte dello Stato alla scadenza della concessione. La ratio dell'emendamento è quella di indicare, finalmente, le condizioni alle quali si devono uniformare le amministrazioni ai fini dell'espletamento della gara», spiega, aggiungendo: «L'interrogazione è indirizzata al presidente del Consiglio e ai singoli ministri interessati, per sapere quali iniziative intendano assumere per completare la mappatura delle spiagge, fondamentale per definire gli ambiti funzionali ottimali al livello più vicino al territorio e per conoscere la consistenza di ogni gara, e quindi per attivare le gare, promuovendo la valorizzazione delle situazioni derivanti dalla giurisprudenza e dalle realtà sociali, occupazionali, progettuali e contrattuali in essere, evitando così il perpetrare di iniziative prive di futuro».