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Mentre si rincorrono gli annunci degli spettacoli, dei concerti, dei big più o meno big che verranno a riempire le serate nel Teramano, con i Comuni e le Proloco impegnati in una sana e giusta competizione, nel tentativo di organizzare l’evento più seguito, la sagra più partecipata o di invitare il big più big, c’è una nuova colonna sonora che si sta imponendo come il vero “sound” dell’estate teramana: la sirena delle ambulanze.

Mai, come quest’anno, la cronaca si è riempita del racconto di episodi di violenza, più o meno gravi, che hanno quali protagonisti i giovani.

Coltellate tra bande, scazzottate per strada, spesso con la decisiva partecipazione di extracomunitari, fino ad arrivare alle aggressioni per una sigaretta negata e a quella violenza carnale ai danni di una quindicenne, che è uno dei casi aperti dell’estate.

Non è, però, un problema di cronaca.

E’ un problema di cultura e di controllo.

Di cultura malintesa e di controllo mancante.

Di cultura dello sballo e di controlli saltati.

Anche questa notte, le ambulanze hanno fatto la spola tra ospedali e locali, e non solo quelli della movida.
In tutta la provincia. A cominciare da Alba Adriatica, dove l'area vicino ad un notissimo locale è diventata teatro di una quantità incalcolabile di interventi di soccorso.

Parliamo dell’area esterna al locale, per chiarire subito che all’interno, a parte qualche lavoratore non proprio in regola scoperto settimane fa (ma poi subito assunto) le forze dell’ordine non hanno rilevato situazioni gravi, mentre all’esterno succede di tutto.

Frotte di minorenni, che si radunano nella speranza di entrare (gli under 18 non potrebbero), «…ma che arrivano già ubriachi, con le loro biciclette che poi lasciano ovunque, fatevi un giro il sabato notte, guardate la situazione…» spiega un graduato dei Carabinieri, sottolineando quale sia il vero problema: l’alcol.

E’ l’eccessivo consumo di alcol tra i minorenni, che provoca la processione delle ambulanze e che è all’origine di tutto il “casino” che si registra in molte località del Teramano.
La facilità di acquisto di bevande anche ad altissima gradazione e la pressoché totale mancanza di controlli, consente a queste torme di ragazzini di assumere quantità eccessive di alcol, senza alcuna difficoltà.

Eppure, l’alcol è una droga.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità classifica l’alcol tra le droghe, una droga legale sul piano giuridico, ma anche sostanza tossica, psicoattiva e capace di creare dipendenza.
In Europa si stima che l’80% degli adolescenti tra i 15 e i 16 anni faccia un uso abituale di alcol; in Italia la percentuale di adolescenti della stessa fascia d’età è dell’84%, inoltre il 45% di questi ha iniziato il consumo alcolico a 13 anni o prima. 

La dipendenza da alcol sembra interessare soprattutto il sesso maschile (12,4%) rispetto a quello femminile (4,9%).
Nonostante questa differenza, si calcola che l’uso di alcolici nella popolazione femminile tra i 15 e i 24 anni sia aumentato negli ultimi 30 anni del 103%.
Il tasso di incidenza è del 4,6% nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 17 anni, raggiungendo l’8,5% dai 18 anni in poi.
Nella maggior parte dei soggetti che sviluppano il Disturbo da abuso da alcol dopo i 30 anni, è possibile rintracciare l’esordio con la prima intossicazione tipicamente nella prima adolescenza.