Prima che Pamela entrasse in chiesa, don Girolamo, che con don Stefano ha officiato il rito funebre, ha voluto invitare le tantissime persone accorse ad una riflessione: «…quello che vivremo non è uno spettacolo - ha detto - …ci dobbiamo chiedere perché tutto questo …ognuno di noi si deve fare delle domande e trovare delle risposte, altrimenti non serve a nulla che partecipiamo…».
Ma trovare delle risposte, per spiegare la morte di una madre di 42 anni, uccisa da un fulmine mentre passeggiava sulla spiaggia, non è facile.
Un lungo applauso accompagna il lento ingresso della bara nella gremita chiesa di Villa Fiore.
C’è tantissima gente, in chiesa e sul sagrato, sulla strada: gli amici di sempre, i colleghi di lavoro, la Sindaca di Alba con la fascia e quello di Tortoreto, una delegazione di Giulianova, i pulcini dell’Alba calcio, la squadra nella quale gioca il figlio di Pamela, e poi tutti quelli che hanno voluto portare una loro testimonianza d’affetto, ad una famiglia colpita da un dolore immenso, ma che nel momento più difficile ha trovato la forza di fare una scelta d’amore, donando gli organi e restituendo la speranza a sette persone.
Oggi, ad Alba, è lutto cittadino. E il cielo vestito di grigio, sembra aver capito che questa non è una festosa giornata d’estate.
E’ il giorno delle lacrime.
Perché a Pamela Di Lorenzo volevano tutti bene.
Era una donna solare, sempre bendisposta, affettuosa e partecipe, per chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerla, quello di oggi è un lutto personale.
Don Girolamo: «Non riusciamo a dire parole di consolazione per una morte così incomprensibile. Siamo costernati ed increduli per quanto accaduto. Di fronte a ciò siamo disorientati, basiti, impotenti. E’ difficile trovare parole per lenire la sofferenza, in momenti come questo. Non rimane allora che il silenzio. L’interrogativo è: perché? Perché Dio? Perché? Come reagire? Dove orientarsi? Questo è un mistero che solo il silenzio può accogliere. Un silenzio carico di parole. Ieri sono andato all’ obitorio e c’era il silenzio. Quello del papà in capo alla bara e della mamma. La morte di Pamela ci sembra ingiusta. C’è un disegno di Dio per noi insondabile . In nome di Dio vi voglio assicurare che c’è un disegno buono perché non è finito nulla».
«Pamela si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato» ha detto poi il fratello Alessio, ricordandola «Tu sarai per sempre la nostra protagonista»
E’ in questa chiesa che viene a catechismo Lorenzo, il figlio di Pamela, ed è a lui che don Girolamo si rivolge: «…tua madre è arrivata ad una méta e prega per te, affinché tu possa conoscere il Signore…»
La commozione è palpabile, sincera, totale. C'è anche chi si sente male, tanto che deve intervenire la Croce Rossa.
Volano mille palloncini bianchi e lilla e qualche colomba.
Sulla bara, un biglietto: «Sarai sempre nel mio cuore»... e la firma del figlio.
Pamela resterà sempre nel cuore di tutti...
Elisabetta Di Carlo