Una breve sosta all'aviosuperficie di Maratta che dura venti minuti e poi il decollo per raggiungere L'Aquila, dove il pilota e il passeggero del velivolo purtroppo non arriveranno mai. L'ultraleggero con alla guida Massimo Sciannimanico, 63 anni, e con accanto Claudio Di Giacomo, 58enne, entrambi di Pescara, in fase di decollo, precipita in un campo a pochi metri dal terrapieno della E45 alla fine della strada di Maratta, verso Narni. Con l'impatto a suolo si scatena un incendio che coinvolge anche la vegetazione circostante e che viene spento in breve tempo dai vigili del fuoco. Sono le tredici e a dare l'allarme facendo scattare i soccorsi in forze è una coppia che con l'autovettura sta percorrendo la superstrada E45 e che vede il velivolo precipitare nel campo a cinque metri di distanza dalla sede stradale. I soccorritori arrivano in pochissimi minuti. Chi è sul posto spera nel miracolo mentre cerca gli occupanti dell'aereo ma poi è costretto ad arrendersi di fronte a immagini che sono troppo forti da sopportare anche per chi è del mestiere. A poca distanza da quel che resta del velivolo ci sono i corpi straziati dal fuoco dei due soci dell'Aeroclub di Pescara, in possesso del brevetto di volo da qualche anno.