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Screenshot_2024-08-30_alle_14.21.45.png"Fa più rumore un ramo che cade di migliaia di bambini che non mangiano." Una riflessione più che centrale, centrata quella condivisa questa mattina da Mirco D'Ignazio, coordinatore regionale Patronato INCA CGIL presso CGIL Abruzzo Molise sui suoi canali social.
La polemica, infatti, si solleva dal momento che intorno al centralissimo olmo di Piazza Martiri ben due assessori e un vigile ecologico si sono mobilitati per controllare lo sgombero dei rami caduti a terra, mentre "la questione mense scolastiche" è stata liquidata giusto con un rinvio del servizio al 30 settembre, nonostante la riapertura delle scuole prevista per mercoledì 11.
"Francamente" ironizza ancora Mirco D'Ignazio "tra i due problemi, forse il secondo per le famiglie teramane è un po' più grave", dal momento che in ogni caso il tempo pieno in aula comincerà, arrecando disagi ad ad alunni e genitori.
Probabilmente, pur essendo l'olmo di Piazza Martiri la mascotte verde al centro del cuore della città, la gestione dei problemi da parte del Comune di Teramo si conferma attraverso un approccio che rivede e ribalta le priorità della città.
"La scelta di ritardare il servizio mensa, inoltre, è stata giustificata dall'Amministrazione comunale come un favore a chi non avesse inviato l'iscrizione al servizio entro i termini" l'ennesimo paradosso, sintomo di un Comune che utilizza la comunicazione per le futilità più che per gli utili, sollecitando, per esempio, chi già usufruiva del servizio, avvisando e ricordando i termini e senza posticiparne la ripresa.
"Non è un caso" aggiunge ancora D'Ignazio "che il tema abbia agitato anche i sindacati, in particolare la CGIL, per il disagio sociale alle famiglie ma anche alle lavoratrici."

Eugenia Di Giandomenico