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Non colpisce fisicamente le persone, ma rischia di mettere in ginocchio l'economia di intere comunità. La peste suina Psa, peste suina africana, la denominazione esatta - che sta decimando gli allevamenti di maiali nel nord Italia e in molte altre zone, fa rivivere i peggiori giorni della pandemia Covid. Basta leggere l'ordinanza di tre giorni fa del commissario straordinario nominato dal Governo, Giovanni Filippini: in alcune zone è vietato muovere gli animali, anche se sani; impedito perfino ai veterinari di entrare nelle porcilaie; spazi interdetti anche ai cani, la buona scusa ai tempi del Covid per una passeggiata sotto casa. In gioco c'è l'economia non solo delle zone al centro dei focolai tra Piemonte, Lombardia ed Emilia, ma dell'industria dei prosciutti che nell'area acquista il 50% della materia prima.
 
È una emergenza nazionale. Si rischia l'azzeramento di un settore che coinvolge migliaia di allevamenti, decine di migliaia di lavoratori ed un valore economico di miliardi di euro, serbatoio di approvvigionamento delle principali produzioni di salumi IG e DOP, al Nord. Non è al sicuro neanche l'ottimo prosciutto di Parma, perché in Emilia si allevano poco meno di un milione di suini, insufficienti per un giro d'affari che al consumo (dati Ismea) supera i 2,5 miliardi di euro, cioè il 12% dell'intero valore delle produzioni alimentari certificate italiane (vini esclusi).
Se non si riesce a stoppare velocemente la diffusione della Psa, è, comunque, l'intera filiera suinicola italiana ad essere a rischio di ridimensionamento: una produzione complessiva di circa 14,4 miliardi di euro, di cui 4,3 in fase agricola e 9,1 nell'industria di trasformazione.
Al momento è ancora difficile quantificare le risorse da mettere in campo.
 
Intanto, proseguono le azioni per cercare di fermare la propagazione della malattia. Inizialmente originata da contatti con cinghiali malati, molte responsabilità sono di allevatori senza scrupoli. In Lombardia - dove già sono 17 focolai, tra Pavia, Lodi e Milano, per un totale di 58.656 capi coinvolti - si cerca il focolaio numero zero.