L'emergenza abitativa è all'ordine del giorno. Come si evince dai dati annualmente pubblicati dal Ministero dell’Interno sui provvedimenti di sfratto. Le politiche pubbliche per la casa sono carenti e l’edilizia residenziale pubblica assolutamente insufficiente. Anche la provincia di Teramo non si discosta dal drammatico trendregionale facendo registrare, anno dopo anno, dati preoccupanti.Poi c’è una "fascia grigia" nella nostra città che va allargandosi sempre più, a mano a mano che si ampliano i divari socio-economici. È la fascia di popolazione che si scopre vulnerabile, quella composta da persone che hanno un lavoro ma con un reddito basso o non dimostrabile, la fascia dei precari, dei genitori separati, degli immigrati, degli anziani soli, degli studenti. Per tutte queste persone, accedere a una casa è oggi sempre più complicato.Facciamo appello come Sicet, al Sindaco D’Alberto di rimettere a disposizione dei cittadini in emergenza,tutti gli alloggi vuoti di via Longo. Liberare via Longo da ogni vincolo, che sta pregiudicando il diritto sacro-santo di coloro che da anni aspettano una casa dignitosa, liberare dunque, in ogni ordine e grado tutti gli alloggi vuoti per dare la possibilità alle 500 famiglie parcheggiate nelle graduatorieemergenziali da anni.Si faccia un censimento di tutto il patrimonio pubblico che proviene da abbandono, come per esempio: strutture di proprietà Asl come quella di Casalena, mai completata, ex scuole, ex ospedale di corso Porta Romana ecc.. La nostra città – non ha bisogno di “housing sociale”, bensì di nuovialloggi popolari a canone sociale e nuove costruzioni da sostenerecon nuovi fondi e metterli a disposizione da un nuovo piano casa regionale. La politica locale deve ascoltare i bisogni dei cittadini che hanno confidato e confidano nella politica e nelle istituzioni, non trattare come invece, avviene spesso questo gran numero di utenti ed elettoriuna massa amorfa a cui vale la pena rivolgersi soltanto al momento del voto.
SEGRETARIO PROVINCIALE
ANTONIO DI BERARDO