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CipuseA volte, ritornano.
Benché la vita politica teramana non ne avvertisse alcuna nostalgia, vista l’assolutamente incolore carriera politica vissuta, l’ex consigliere comunale Vincenzo Cipolletti ha deciso di tornare ad avere un suo ruolo.
Nel corso del congresso comunale di Sinistra Italiana, che credo sia stato organizzato in un ristorante senza neanche prenotare, perché di solito un tavolo per sei persone lo si trova, l’indimenticabile “SuperCipo” è stato eletto segretario del Circolo cittadino.
E, come si conviene, il neo segretario ha anche diffuso il suo “programma”: «Siamo pronti a interpretare i bisogni di giustizia sociale e a contribuire alla costruzione di una sinistra che a Teramo sia rappresentativa di una visione strategica che coniughi sviluppo e sostenibilità».

Neanche 24 ore dopo, la prima gaffe. 

Per “…interpretare i bisogni di giustizia sociale…”, infatti, Cipolletti esterna sullo Stadio.

Sì, sullo Stadio.
Sul Bonolis.

E lo fa a modo suo, con un post facebook: «Ogni convenzione prevede che vi siano degli soazi riservati al Comune Faccia il Sindaco un ordinanza di utilizzo del Bonolis» scrive il neosegretario di SI, e aggiunge: «Noi cittadini di Teramo non possiamo accettare che la nostra squadra giochi fuori. Io disposto ad incatenarmi insieme a voi. Riprendiamoci il Bonolis. Cancelliamo questa vergogna».

Che indomito animo battagliero!
Peccato che parta da premesse del tutto sbagliate, visto che il Comune non può assolutamente concedere le sue "date riservate" ad iniziative di lucro, come sarebbero le partite del Teramo, vista la vendita dei biglietti.

A ricordarlo a Cipolletti, sulla pagina facebook dello stesso segretario comunale di Sinistra Italiana, è proprio il gestore, Franco Iachini:
«Vincenzo Cipolletti mi meraviglio di Lei che è stato un Consigliere comunale e che dovrebbe conoscere le regole. Il Comune ha diritto a giornate per attività sociali e senza scopo di Lucro.
Quindi prima di fare proclami, che incitano alla Violenza e di cui se ne assumerà le conseguenze, rifletta. La bocca serve anche per respirare e mangiare, e non per sparare “cazzate” come la Sua… scusi il francesismo…».

SuperCipo, ovviamente, replica:
 «Franco Iachini intanto chi deve riflettere è proprio lei e la città lo giudicherà senza appello e parlo di coloro che in modo moderato e senza insulti tifano la squadra della propia città. Poi tengo a precisare che chi si incatena fa violenza alla propria persona e non alla sua Signoria. Quando alle cazzate tenga strette le sue esternazioni se gli fanno piacere. Quando alle conseguenze è certo che mi assumo le mie responsabilità ma se pensa di farmi paura ha sbagliato proprio persona. Vada avanti, la seguo a ruota. Il problema che lei non si rende conto del danno che sta facendo alla sua città».

A parte il massacro di consonanti, Cipolletti non risponde sulle giornate gratuite, segno della gaffe evidente, ma cambia argomento.

E Iachini risponde:
 «Vincenzo Cipolletti io..?? Non sa neanche di cosa parla, ma forse è abituato con regimi dove la proprietà Privata non esiste….».
Punto sul vivo, Cipolletti rilancia: 
«Franco Iachini lo stadio non è di sua proprietà. Lei è un gestore. Se lo ficchi proprio in testa. Forse non le farà piacere ma io sono di quelli che il suo Pef non lo ha votato. Poi non faccia la vittima e la smetta di insinuare che ci siano persone che incitano alla violenza contro di lei. Lo ha fatto anche con altri. Semmai abbia dei comportamenti che diano serenità a tutta la città Proprio perché viviamo in uno stato democratico e non in un regime. Di cui io non sono staro mai fautore e non faccia insinuazioni del genere».

Consueta strage grammaticale, ma quello che più interessa è il passaggio sul Pef, in merito al quale Cipolletti dice di essere tra quelli che non l’hanno votato.
E la cosa è curiosa, visto che il Pef… non è mai stato votato.
Venne ritirato, quel giorno, in Consiglio.
Non si votò.
Non esistono quelli che l’hanno votato e quelli che non l’hanno votato.
Eppure, Cipolletti c’era… vabbè che è lo stesso consigliere che, in un altro post, sostenne che la gianguideria aveva «…salvato la TeAm dal fallimento…», benché la TeAm non sia mai stata a rischio fallimento.

A chiudere lo scambio social, è il gestore dello Stadio:
 « Vincenzo Cipolletti … naturalmente il riferimento era al rapporto concessorio e non allo Stadio… ma di che parliamo… se non si capisce neanche questo… ci attacchiamo con le unghie agli specchi…».

Cipolletti non replica più. 

Chissà, forse era già in macchina con tutto il suo partito… a cercare la “visione strategica che coniughi sviluppo e sostenibilità”.
Ad'A