Continuano le visite in casa della teramana sessantaduenne, funzionaria della Provincia in malattia per una forma di “depressione maggiore ricorrente grave”, sottoposta a sette visite fiscali in ottanta giorni, tutte chieste dalla stessa Amministrazione Provinciale. Continuano le visite fiscali, che intanto sono diventate nove… con una frequenza da record, ma questa volta non è stato solo il medico fiscale a bussare alla porta. Stavolta, é stato anche il postino, che le ha consegnato una cortese lettera, su carta intestata proprio della Provincia.
Oggetto: “Parziale rimodulazione della struttura organizzativa …Revoca incarichi di Elevata Qualificazione…”.
Lo intuisce anche il meno esperto di burocratese, che le parole “rimodulazione” e “revoca incarichi” non sono mai portatrici di belle notizie, anzi: sono l’annuncio di un nuovo temporale all’orizzonte.
E infatti: «… ai fini del perseguimento di più elevati livelli efficienza ed efficacia anche attraverso una distribuzione delle funzioni maggiormente improntata a criteri di omogeneità funzionale e che modifica radicalmente le attribuzioni di servizi e responsabilità mediante la traslazione dei servizi…», il Presidente della Provincia di Teramo, ha deciso: «…che il Piano Integrato di Attività e Organizzazione viene aggiornato sulla base delle linee di indirizzo compiutamente definite nei documenti di programmazione finanziaria e da declinarsi in obiettivi strategici ed operativi, in maniera tale da assicurare qualità, comprensibilità e attendibilità ai documenti di rappresentazione della performance e in generale ai documenti di programmazione e organizzazione…».
Manca un “come se fosse antani”, ma il senso di tutto questo argomentare eccessivo è semplicissimo: la funzionaria in malattia ha perso la sua “Elevata qualificazione” e diecimila euro l’anno di indennità aggiuntiva.
Se anche volesse considerare solo una coincidenza, il fatto che questa decisione arrivi ad una settimana esatta dalla pubblicazione della storia delle sette visite fiscali in ottanta giorni, di certo la funzionaria teramana non ha considerato una coincidenza che sia arrivata durante l’assenza per malattia, tanto che ha già fato mandato ai propri legali di impugnare il provvedimento davanti al Giudice del lavoro.
La revoca degli incarichi e delle relative indennità, va detto, è nelle facoltà del Presidente della Provincia, che può deciderlo “…prima della scadenza con atto scritto e motivato, in relazione a intervenuti mutamenti organizzativi…”, quella che la funzionaria contesta è la tempistica della decisione: durante la malattia, dopo sette, pardon: nove visite fiscali in novanta giorni, e ad ormai pochi mesi dalla pensione.
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