• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

WhatsApp_Image_2024-09-14_at_12.11.32_1.jpeg

WhatsApp_Image_2024-09-14_at_12.11.32_4.jpegWhatsApp_Image_2024-09-14_at_12.11.32_3.jpegWhatsApp_Image_2024-09-14_at_12.11.32_2.jpegPHOTO-2024-09-14-12-07-18.jpgWhatsApp_Image_2024-09-14_at_12.10.59.jpegWhatsApp_Image_2024-09-14_at_12.11.32.jpegWhatsApp_Image_2024-09-14_at_12.11.32_6.jpegCon una Nicoletta, sua nipote, emozionatissima, è stata intitolata oggi una via a ridosso del parco fluviale al musicista Nino Dale morto nel 2007. All'apertura della via c'era anche la moglie di Ivan Graziani: Anna Bischi oltre all'amministrazione comunale con a capo il Sindaco di Teramo.

Una intitolazione che vuole valorizzare la funzione della Toponomastica non solo come strumento urbanistico- amministrativo finalizzato a ordinare le strade della città, ma anche come opportunità per rendere omaggio sostanziale a personalità che si sono distinte per
meriti particolari e che hanno dato lustro alla città e al territorio. "E' il caso di Nino Dale - dichiara il Sindaco Gianguido D'Alberto - che con la sua attività musicale e la sua originale sensibilità, ha saputo arricchire Teramo e diffonderne la conoscenza oltre i confini".

Nino Dale, all'anagrafe Francesco D'Alessandro, è nato a Viareggio il 18 agosto del 1921, città dove lavorava il padre Giovanni, impiegato nei cantieri navali della località toscana. Francesco, dopo soli 14 giorni di vita, insieme ai fratelli maggiori Quirino e Olga e alla
mamma Concetta Mascetti, montoriese dalle origini modeste, torna a Teramo. Il papà Giovanni, in accordo con gli zii Arturo, Vincenzo e Orlando, decide di dare al suo terzo figlio il nome di Lenin, ma nel 1927 scopre che, a causa delle regole fasciste dell’epoca, non può
iscrivere a scuola un bambino con quel nome così lo cambia in Francesco.
Giovanni muore a soli 38 anni a causa di una polmonite. Lascia Concetta, Quirino, Olga, Francesco e l'ultima nata Ida nel più totale sconforto e disagio economico. Così Francesco a soli 14 anni lascia la scuola che tanto amava per mettersi alla ricerca di un lavoro, prova tanti diversi mestieri: il meccanico, il tappezziere, il barbiere, il parrucchiere, il tipografo ed alla fine il barman, ritenendolo più adatto al suo temperamento. Nel tempo libero frequenta assiduamente il cinema Apollo appassionandosi ai film e alla musica americana e, colpito dai sassofonisti jazz, si iscrive al primo anno di clarinetto all'istituto musicale "G. Braga". Le sue conoscenze musicali sono ancora acerbe, ma riesce comunque ad entrare nella banda degli Avanguardisti diretta dal Maestro Antellini, che lo spinge a
sostituire il clarinetto con il sassofono.
Unitamente alla passione per la musica scopre la sua grande predisposizione per lo sport e
l’8 settembre 1939 nello stadio di Saronno (MI) partecipa alla più importante gara di marcia
a livello nazionale, arrivando secondo ed ottenendo anche un avviso di selezione per
partecipare alle Olimpiadi di Tokio 1944.
Nel 1940 si arruola ed entra a far parte della fanfara, mettendo in mostra le sue doti canore
e confermando il suo talento sportivo. Ma il sogno si frantuma a causa della guerra!
Informato dal Comandante della scuola Allievi della Guardia di Finanza che, in quanto
campione nazionale di marcia, era dispensato dall'andare al fronte Francesco, guidato dal
suo amore per la patria ed il suo forte senso del dovere, si offre comunque volontario. Il 13
dicembre dello stesso anno viene colpito ad una gamba da una mitraglia greca e caricato su
un mulo, dopo un giorno e mezzo di cammino, arriva in un ospedale da campo dove subisce
un primo intervento. Sopravvissuto ad ulteriori attacchi nemici, riesce a rientrare in Italia
consapevole che il sogno di una carriera da atleta è ormai definitivamente svanito.
Il 1944 è un importante anno per Francesco che, dopo aver subito diversi interventi
chirurgici che gli salvano la gamba dall’amputazione e sopravvissuto al sequestro dei
tedeschi, riprende i suoi studi musicali. Il 20 agosto sposa Iolanda Scarpone. Dal matrimonio
nascono tre figli: Gianni, Marco ed Elisa; a loro, e successivamente ai nipoti, Nino Dale
trasmette la sua grande passione per la musica.

Nel 1946 la necessità di lavorare, unita all’intraprendenza ed alla grande passione per la
musica, spingono Francesco D'Alessandro a fondare la sua prima orchestra chiamata "06",
con la quale firma il suo primo ingaggio a lungo termine con la Fratellanza Artigiana,
esperienza ancora cara a molti Teramani; prende così il via la sua carriera artistica.
In quel periodo molte compagnie di varietà passano per Teramo, città considerata banco di
prova, cosi il Maestro De Palma conosce ed apprezza il modo di cantare di Francesco,
proponendogli di entrare a far parte della sua compagnia teatrale.
Debutta quindi al Teatro Petruzzelli di Bari dove viene notato da Carlo Vitale, direttore
dell'Orchestra di Musica Leggera dell'Eiar (oggi Rai) di Bari e, dopo alcuni giorni di studio
per sistemare la dizione, debutta a Radio Rai. In quell’occasione Francesco D'Alessandro,
nome considerato dall’ Eiar artisticamente troppo lungo, diventa "Nino Dale".
Il forte legame con la sua terra e l'amore per la famiglia lo spingono a tornare a Teramo e a
ricostituire la sua orchestra che, con il passare del tempo, riscuote sempre maggiori
successi nei locali abruzzesi e marchigiani.
Con la canzone "Pino solitario" vince il concorso nazionale per voci nuove, accompagnato
dall'orchestra dell'Eiar diretta dal maestro Francesco Ferrari e nel 1947 si cimenta anche
come attore mettendo in scena la commedia di Peppino De Filippo "A Coperchia è caduta
una stella".
Le opportunità di lavoro che gli arrivavano da teatri e prestigiosi locali come, il Casinò di
Venezia e la Bussola di Viareggio, gli permettono di collaborare con importanti artisti come
Mina, Pippo Baudo, Ornella Vanoni, Domenico Modugno, Milva, Peppino di Capri, Orietta
Berti, Nada e tantissimi altri.
Tante sono le tournèe anche fuori dai confini nazionali, che lo celebrano come “Crooner”
caldo e confidenziale e come valente polistrumentista di fiati.
In Tunisia viene accolto come una star dal presidente Habib Bourguiba e dall’Imperatore
dell’Abissina Ailè Selassiè, ed in uno sei suoi concerti conoscere lo scrittore Alberto
Moravia.
Nino Dale oltre che grande musicista è un importante talent scout, Ivan Graziani, che nel
1983 gli dedica la canzone “Nino Dale and his Modernist”, è senza dubbio il più
rappresentativo degli artisti che ha accompagnato verso il successo.
Con lui suonano numerosi musicisti chiamati a far parte delle sue “orchestre”, citate e
invocate, come modello di professionalità e qualità, in tutta Italia. Forgia caratterialmente e
artisticamente un numero infinito di giovani talenti che ancora oggi gli tributano sincera
stima e rispetto.
Le sue intese esperienze di vita devono essere documentate, così nel 1995 accetta la
proposta dell’editore Mario D’Arcangelo scrivendo la sua biografia dal titolo “Nino Dale,
una vita per la musica”. pubblicata nella collana “Figli D’Abruzzo”.

La passione per la musica lo accompagna anche nei suoi ultimi 10 anni di vita, quando il
morbo di Parkinson gli impedisce di esibirsi in pubblico, si dedica così alla passione per la
pittura, rimasta però pudicamente intima fino al 5 settembre 2008 quando, con la mostra di
pittura “...non solo sax”, organizzata dall’associazione culturale Faremusika, vengono
esposte per la prima volta le numerose opere di Nino Dale.
Il 12 settembre 2007 il maestro della musica Teramana lascia alla sua famiglia, a tutti quelli
che lo hanno conosciuto e alla sua città il ricordo di un uomo gentile, onesto, brillante e dal
talento cangiante.