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toghetribunaleCondanna esemplare per un teramano di 52 anni che dovrà scontare una pena di 13 anni e otto mresi per aver, per quasi vent'anni, per gelosia, violentata la compagna per anni. L'accusa rappresentta dal procuratore Ettore Picardi aveva  chiesto 8 anni e 6 mesi. Secondo l'accusa e secondo quanto emerso dal processo, l'uomo, all'epoca in carcere per altre vicende, ha violentato la compagna durante due visite che le erano state concesse in una comunità di recupero, lei sarebbe stata costretta a subire rapporti sessuali nel locale lavanderia della comunità nonostante il suo rifiuto. Abusi commessi in un'altra circostanza, quando era lui che aveva avuto il permesso di fare visita alla propria famiglia e quel giorno, «avvalendosi dello stato di soggezione psicologia» della donna, sarebbe riuscito ad attirare la compagna nel garage dell'abitazione. A convincerla a denunciare tutto, sia le violenze sessuali, sia i maltrattamenti, è stata una delle loro figlie che durante uno dei colloqui in comunità di recupero si è fatta avanti per amore di sua madre.  Alla base di quelle sfuriate, la gelosia dell'ex compagno che in due occasioni le ha pure lussato un dito e rotto il setto nasale tanto che lei ha dovuto subire un intervento.