PRATI DI TIVO - MARTEDI' 24 settembre ore 14 / Elicotteri nel cielo, a sfidare il vento. Cani nei boschi, a fiutare una speranza. Decine di divise, a battere palmo a palmo la montagna, alla ricerca di Giorgio Lanciotti, l’escursionista 35enne del quale da sabato sera non si hanno più notizie. Aveva parcheggiato a Cima Alta, poi era salito al Franchetti, dove aveva mangiato, poi s’era incamminato verso la vetta, che ha raggiunto, come testimonia il video che ha postato in quelle ore. Poi, ha cominciato la discesa, per tornare a casa, a Roseto, magari passando prima a trovare gli amici che avevano organizzato un sabato sera al mare. Da quel momento, però, di lui si sono perse le tracce. E’ stato il padre, Gloriamo, al mattino, dopo aver verificato che non avesse dormito al Franchetti, ad avvertire i soccorsi. Da allora, il piazzale dei Prati è il centro operativo di una macchina dei soccorsi che coinvolge Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino, Carabinieri, Guardia di Finanza, Carabinieri Forestali e unità cinofile. DI Giorgio, però, fino ad ora, a sessanta ore dall’avvio delle ricerche, nessuna traccia. C’è quel video, che suggerisce un percorso, e c’è la localizzazione del telefonino, che però intercetta una “cella” grande praticamente come tutta la montagna. E poi c’è il vento, le nuvole e la nebbia, che complicano le ricerche. Ma si cerca palmo a palmo. Si è cercato anche di riaprire la cabinovia, per facilitare il trasporto degli uomini e dei droni in quota, ma non è stato possibile perché ci vorrebbero 48 ore di riavvio. Le ricerche si concentrano sulla direttrice che va dalla vetta a Cima Alta, su quello che doveva essere il percorso di discesa del trentacinquenne escursionista. Per ora, però, senza esito. Sul piazzale il tempo sembra essersi fermato, tutti vivono l’attesa di una risposta, stringendosi idealmente ai familiari di Giorgio.