Un messaggio che arriva al cuore quello che nelle scorse ore hanno scritto la famiglia a tutti i soccorritori che stanno cercando il figlio disperso da 18 giorni senza tregua e che qui vi riportiamo:
Condivido quello che tutte le persone vicino a Giorgio Lanciotti hanno vissuto in questi lunghi giorni
Oggi è il diciottesimo giorno, che dire: ci siamo trovati in una situazione più grande di noi, nuova per noi. Nuova e sconosciuta quanto dolorosa. Ci siamo affidati ai soccorsi, senza forze ma pieni di speranza.
Noi siamo lì tutti i giorni, dal primo giorno.
Abbiamo visto la terra sulle loro scarpe, la tristezza e, a volte, la commozione sui loro volti. Ora però, con il cerchio che si stringe, la burocrazia ha ridotto le forze, e noi siamo consapevoli delle quasi nulle possibilità di trovarlo in vita (anche se, emotivamente, una piccola parte di noi ha ancora una fiammella accesa nella speranza di trovarlo vivo).
Ma la nostra vita si è fermata il 21, e non può rimanere ferma a quel giorno per sempre, non per una madre, un padre, un fratello, una sorella, e la sua famiglia di amici.
Ora chiediamo solo un corpo. Ma comprendiamo che lo sforzo fin qui è stato grande, da parte di tutti: soccorritori, gente del posto, volontari, esperti, autorità.
Tuttavia, vi chiediamo uno sforzo ancora più grande: quello di analizzare tutto ciò che è stato fatto fino ad ora, per capire se abbiamo anche solo il 3% di possibilità di esaminare altre ipotesi. Chiediamo di collaborare con chi di dovere, per non lasciare nulla al caso.
Non vogliamo creare scontenti o rammarichi, ma solo che ognuno, dal suo canto, faccia tutto ciò che è nelle sue possibilità.
L’umanità è forte e ci accomuna tutti. Giorgio è un ragazzo, anzi, un uomo che ha sempre dato tanto per molti e ora sarà felice di vedere quanto stiamo facendo per lui”.
La tua famiglia di amici
Le ricerche ricominciano stamattina. E' il 18esimo giorno.