Passata la festa… gabbato lo santo. Passato lo premio… lasciato lo cartello….
Se non avesse ricevuto 90mila euro di contributi pubblici, 56mila dei quali dal Comune di Teramo, questi “totem” del Premio Di Venanzo sarebbero solo rifiuti maleducatamente lasciati nella piazza principale della città, abbandonati dove capita. Come spesso accade, a Teramo.
Invece, visto il notevole impegno economico del Comune, passato dai 5mila euro del 2021, ai 31 mila del 2022, ai 46 mila del 2023 per arrivare ai 56 mila di quest’anno, quei totem sono un insulto a tutti i teramani che, con le loro tasse, hanno contribuito a pagare anche quei totem. Noi non sappiamo, quali grandi impegni abbiano avuto gli organizzatori di quella che - a nostro avviso - è la più inutile tra le manifestazioni teramane, tanto da non riuscire a portar via quei cartelli, ma visto che il presidente dell’associazione organizzatrice, ovvero Teramo Nostra, pedalava in piazza Dante, trovando il tempo per “ringraziarci” della “pubblicità gratuita” fatta al Premio con i nostri articoli, crediamo che potesse anche trovare, tra una pedalata e l’altra, il tempo per disporre la rimozione di quei cartelli. Anche perché, magari, si potrebbero riutilizzare l’anno prossimo, basterebbe un adesivo per correggere il numero dell’edizione… per risparmiare e chiedere un contributo minore al Comune. O no?