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“Non finisce qui”. É stato questo il commento col quale, sul palcoscenico del teatro di Atri, il decano del giornalismo teramano, Marcello Martelli, ha voluto salutare la platea, appena ascoltate le motivazioni dalla voce di Elisabetta Di Carlo e dopo aver ricevuto dalle mani di Paola Saluzzi il premio alla carriera, attribuito dalla giura del Premio Atri di giornalismo, presieduta da Gianni Letta presidente onorario e da Maria Concetta Mattei, direttrice della Scuola Superiore di Giornalismo di Perugia. 
Marcello Martelli, a lungo caposervizio in Abruzzo del quotidiano "Il Tempo" e collaboratore della Rai e dei settimanali Gente e Oggi, ha fondato e diretto il quotidiano "Le Notizie", diffuso nelle edicole con "La Stampa". È stato autore di numerosi volumi, tra i quali il fortunato Così dice Montanelli (con la presentazione di Bruno Vespa).
“Un riconoscimento che mi onora e commuove - ha scritto Martelli, alla notizia del Prenio - In particolare perché posso dedicare questo Premio a mio figlio Massimo, giovane talento del giornalismo e fine operatore di cinema e tv, prematuramente scomparso nel momento più promettente della sua brillante carriera incompiuta”, 
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