A Teramo, al parco giochi dei tigli gli ancoraggi hanno provocato il taglio di una porzione di radici di parecchi alberi. Lo ha detto l'agronomo Diego Leva che accusa il comune di non interessare mai l'ordine sul verde pubblico: da tre anni non si è fatto nulla. L'olmo di piazza Martiri sta morendo ed è stato maltrattato, anche la quercia di via Flaiani che ha 300 anni doveva essere trattato diversamente, manca un piano del verde e persone che lo sappia leggere. A Teramo si è fermi all'anno zero. L'ordine degli agronomi sta pensando di rescindere la convenzione con il Comune, quest'ultimo ha appena deliberato il pagamento di 4.500 euro per un lavoro che non è mai stato svolto. Sarà danno erariale?
"La quercia della Risorgimento avrà un 300 anni, a quell'età è normale che abbia attacchi di funghi lignicoli, 3 anni fa Valdo Di Bonaventura fece vedere da un collega che escluse problemi immediati e prescrisse controlli annuali mai fatti, se si fossero fatti ci saremmo accorti dell'attacco di carie su quella grande si sarebbe potuto evitare il crollo alleggerendola e sostenendola con dei tiranti, purtroppo non si è fatto, poi l'assessore Sbraccia ed i pompieri hanno fatto uno scempio con tagli dissennati e senza senso. L'olmo aveva degli attacchi di carie sulle branche, si doveva salire e fare un controllo ramo per ramo, è stato fatto? Non lo so, gli olmi sono piante delicate e suscettibili di malattie varie, andava trattato meglio di quanto si sia fatto, adesso è tardi. Stanno sputtanando un patrimonio arboreo con interventi da cialtroni, i lecci di fronte all'ex Globo sono stati capitozzati perché ombreggiavano i lampioni, ma è colpa di chi che ha messo i lampioni tra gli alberi anche un bambino sa che le foglie li oscurano, gli alberi della piazza di Villa Mosca, i bagolari di S. Nicolò, gli alberi in via della Pace piantati e mai innaffiati e perciò morti di sete, i nuovi platani di viale Bovio con le auto parcheggiate sopra. La lista è lunga", dice Leva e come non dargli ragione.