"No ai prefabbricati, no ad altre scuole, noi vogliamo una soluzione duratura e stabile. Fate le persone serie e mature e dateci risposte serie per il nostro futuro. La città si sta spegnendo, la città ha bisogno di quell'edificio. Svegliatevi ora e salvatecil. Domani sarà troppo tardi", lo hanno urlato alle istituzioni i ragazzi del Delfico in corteo oggi pomeriggio. L'ex assessore alla cultura di D'Alberto c'è andato pesante su Procura, Prefettura, Comune e Provincia, non risparmiando nessuno.
Francesco Carosi rappresentante studenti uscente e organizzatore corteo: "Provincia dove sei? Cosa fai? Così crolla il nostro futuro."
Sono coscienti i ragazzi che una città senza giovani è morta. Teramo sta morendo. Ne è sintomo l'inferiorità numerica che ha mosso poco più di un centinaio di anime a muoversi per far svegliare una coscienza cittadina spenta e confusa. "Siamo giovani e confusi e gli adulti non ci aiutano a trovare risposte."
Loro, loro sì che sono consapevoli. Consapevoli che ad aspettarli nella piazza del Tribunale non ci sarebbe stato nessuno, ma "l'obiettivo è marciare uniti e compatti!"
Aver attraversato l'arco di Madonna delle Grazie tra gli applausi di commercianti e cittadini affacciati alle finestre resta, peró, ancora un trionfo per questi giovani speranzosi di "tornare a casa, al Delfico" per gridare l'entusiasmo del futuro e riaccendere di sogni una cittadina tetra e addormentata.
Il prof. Ponziani, a differenza di chi avrebbe dovuto esserci ma ha scelto di non farlo, c'era c'è e ci sarà. Esserci è un dovere civico a cui non ci si puó negare", ma col timore presente di chi teme che "attraversare l'arco di Madonna delle Grazie speriamo non significhi uscire da Teramo definitivamente."
Francesco ex alunno del Delfico al Liceo Classico è tornato da Roma oggi per unirsi ai suoi compagni e far tuonare il corso di Teramo con la voce di chi protesta contro quella che, agli occhi di un'intera comunità, è un'ingiustizia e, dagli ultimi sviluppi, pare stia prendendo le sembianze di un gioco politico.
Eugenia Di Giandomenico