Mentre si spengono le polemiche politiche, sul futuro prossimo del Delfico, tra chi vuole il dissequestro e chi vuole i lavori, si va facendo strada un progetto “metà e metà”, al quale la Provincia starebbe lavorando in queste ore. L’idea è quella di puntare al dissequestro, anche parziale, sulla base delle nuove perizie, avviando contestualmente i lavori. Un po’ come è successo qualche anno fa alla Noè Lucidi, con gli studenti che restarono nelle aule anche durante i lavori e la scuola, di fatto, era stata divisa in due. Così potrebbe accadere al Delfico: consentire l’adeguamento sismico e tutti i lavori previsti (e finanziati), senza interrompere del tutto l’attività didattica, sfruttando poi come “jolly” le soluzioni adottate in queste ore di emergenza, per sistemare i ragazzi che non potranno rientrare nella parte di edificio cantierizzata. Questa, che per ora è solo un’ipotesi, è subordinata al dissequestro della struttura da parte della magistratura, che potrebbe essere anche adottato proprio in virtù dell’apertura del cantiere, sempre fatte salve tutte le misure di sicurezza e sulla base della nuova perizia.