Slitta al 21 gennaio la soluzione del “caso Prati di Tivo”, visto che il Giudice designato, la dottoressa Lorenza Pedulla, all'esito dell'udienza fissata per il 28 ottobre, ha deciso di rinviare la causa, per “…la valutazione di tutte le istanze delle parti nel contraddittorio orale”, ma lo stesso giudice ha nuovamente invitato le stesse parti, e “…ed in particolare la società Marco FINORI, ad impegnarsi medio tempore a - quanto meno - valutare fattivamente la strada della conciliazione, anche mediante la formulazione di una proposta scritta da sottoporre a controparte”. Insomma, il giudice rinvia, ma sollecita l’accordo, sollecitando Finori, visto che la precedente proposta formulata dallo stesso giudice, se era stata accettata dalla Gran Sasso Teramano, non era stata invece accolta favorevolmente dal gestore, che aveva risposto "allo stato la proposta conciliativa formulata dall'Ecc.mo Giudice non è accoglibile”. E a nulla era servito l’invito della stessa Gst di partecipare ad un incontro per trovare un accordo, ma il giudice ha ritenuto che “…non è dato registrare una chiusura definitiva delle parti verso la definizione bonaria della controversia” e che “…la definizione della controversia mediante soluzione concertata appare realmente vantaggiosa per le parti, tenuto conto degli interessi dalle medesime concretamente perseguiti”.