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Potrebbe essere quello di oggi l'ultimo giorno per le ricerche di Giorgio Lanciotti. Ieri per il forte vento, le ricerche del gruppo di alpinisti, in partenza dal Paretone  sono state rinviate a oggi. Il padre Gloriano e il fratello di Giorgio, Pier Paolo, hanno condotto una ricerca nel bosco di Casale San Nicola, una zona fino ad ora trascurata a loro dire. Da questa mattina, la squadra di alpinisti partirà dal rifugio Franchetti dove hanno dormito per proseguire la ricerca. Il gruppo risalirà verso l'anticima della vetta orientale seguendo la via ferrata Ricci, per poi scendere lungo il canale Jannetta, un percorso complesso. Una volta raggiunta la base del quarto pilastro, gli alpinisti si divideranno in due gruppi: il primo risalirà i canali a destra del Diedro di Mefisto fino alla comba, vicino alla cresta dove si teme possa essere scivolato Giorgio. Il secondo gruppo, invece, esplorerà il canale a destra della Guglia di Bambù. Entrambe le aree sono sidiose, cariche di detriti del crollo del 2006 e soggette a frane. L'operazione di ricerca, si legge sul Messaggero, richiede grande esperienza e attrezzature specifiche. «Sono necessari alpinisti esperti per affrontare questa missione», spiega Pasquale Iannetti, guida alpina che coordina le operazioni.
Un gruppo di volontari e amici di Giorgio è impegnato a quote più basse, setacciando il bosco di Casale San Nicola. Per esplorare questa zona impervia e ripida, stanno utilizzando tecniche specifiche per le ricerche su valanghe, esaminando attentamente ogni angolo. L'indagine si estende lungo le aree di Nerito, Crognaleto e Tottea, piccoli centri ai piedi del Gran Sasso, dove il cellulare di Giorgio aveva agganciato alcune celle. Intorno al Corno Piccolo, il Vallone dei Ginepri si biforca fino al Passo del Cannone, una zona complessa che, con l'inverno ormai alle porte, diventerà presto più difficile da esplorare a causa di neve e gelo.