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IMG_3981.jpgQuesta è la storia di una famiglia teramana, che sta vivendo una vicenda paradossale, per certi versi, ma di certo non unica, e che ha voluto raccontarla a certastampa, sia per sollecitare l'intervento di chi può contribuire a risolverla, sia per aiutare chi sta vivendo questa stessa situazione. E' la storia di Luca Pacini, residente con la moglie in Via Delle Fornaci n. 6,, nella frazione Villa Ripa. Nel 2015, hanno acquistato e ristrutturato la loro abitazione che, a seguito degli eventi sismici del 2016, è stata dichiarata inagibile con profilo E.
Così, come previsto dalla normativa, hanno:incaricato un geometra di fiducia per seguire la pratica, iniziato a percepire il CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione) e trovato una sistemazione in affitto.
E poi?
«Ci troviamo ora in una situazione critica: il Comune ha sospeso l'erogazione del CAS senza alcun preavviso, decisione di cui siamo venuti a conoscenza solo consultando l'albo pretorio della città di Teramo».
Le ragioni di quella sospensione, è una verità dolorosa:
«La sospensione è dovuta al mancato rispetto delle scadenze previste dall'ordinanza 169/2024 da parte del nostro tecnico, in particolare per quanto riguarda l'integrazione della domanda "semplificata" entro il 30/06/2024».
Però, pur nella procedura di sospensione del Cas, c'è qualcosa che non torna.
«Secondo la normativa, questo processo dovrebbe prevedere: 1) Un preavviso di rigetto (art. 10 bis L 241/1990),  2) 10 giorni per presentare controdeduzioni e 3) La sospensione del CAS solo dopo questi passaggi.... invece nel nostro caso, nessuna di queste procedure è stata rispettata».
Con un'aggravante in più.
«Mi trovo attualmente disoccupato e, senza il CAS, nell'impossibilità di far fronte al pagamento dell'affitto mensile».
Una situazione paradossale, pagare le colpe di un professionista... non professionale...
«Ritengo profondamente ingiusto che le inadempienze di un professionista possano tradursi in un rischio concreto di perdere il tetto sulla testa per la mia famiglia, soprattutto considerando la mancata comunicazione da parte delle autorità comunali. La mia storia potrebbe essere rappresentativa di altre situazioni simili e potrebbe servire a sensibilizzare l'opinione pubblica e le amministrazioni sulla necessità di una gestione più attenta e rispettosa dei diritti dei cittadini colpiti dal sisma».