A più di un mese di distanza dal sequestro di palazzo Delfico prosegue l'odissea degli studenti, tra sistemazioni provvisorie e nessuna certezza. Con la disponibilità del Forti, del Pascal e del Consorzio Agrario, che accoglieranno il Convittoe il Classico, si è trovata una soluzione immediata, ma questa non è, e non può essere, la soluzione definitiva. Si, perché un Convitto ha esigenze più particolari e specifiche di quelle di una scuola: ospita dei ragazzi che vi risiedono, che mangiano e dormono al suo interno, coadiuvati nelle attività extra scolastiche dalla professionalità degli educatori; ragazzi provenienti da tutta Italia, che vivono in Convitto e rappresentano una grande risorsa per la vita sociale ed economica della città, come è facile capire. Dunque occorre salvaguardare questa importante risorsa studiando e approntando soluzioni che consentano al Convitto di continuare a svolgere le sue peculiari funzioni.Può solo morire un Convitto “decentrato e spacchettato” tra scuola primaria alla Gammarana, media a S. Berardo, residenzialità in albergo o in moduli provvisori separati dal resto, licei alla Cona e in viale Mazzini, poi cucina, mensa, stireria, lavanderia etc. senza sede. Bisogna ripristinare la “verticalità” del Convitto, funzionale anche agli alunni del Musicale e dell’Europeo che fanno capo al Liceo Classico.
Per ottenere tutto questo ed evitare la morte del Convitto di Teramo, esistono solo due possibilità.
La prima è rientrare nella sede storica di piazza Dante se, come dicono tutti i tecnici, il “pericolo di crollo immediato”non sussiste. Nel frattempo si possono progettare e appaltare gli interventi di miglioramento (minimo 18 mesi) etrovare; nel frattempo, una sede unica provvisoria per consentire i lavori da programmare e appaltare. Non capire questo significa essere nemici di Teramo e omicidi del Convitto.
La seconda possibilità, se non saràconsentito dalla procura il dissequestro della sede storica, è individuare una soluzione rappresentabile entro questo mese di novembre, prima “dell’orientamento” dei futuri iscritti e realizzabile entro settembre 2025, una sede unica, centrale per tutte le scuole e le funzioni già ospitate da 90 anni in piazza Dante.Bisogna predisporre e rendere noto fin da subito un progetto adeguato al prossimo anno scolastico, altrimenti i ragazzi convittori andranno altrove, non vi sarà alcun nuovo iscritto e Teramo perderà il Convitto. L’unica area adeguata perché ampia, centrale,pressoché inutilizzata e di proprietà pubblica è l’area del vecchio stadio in circonvallazione Spalato.Il sito si presta perfettamente alla collocazione dimoduli ad uso scolastico provvisorio (musp) e questa soluzione potrebbe diventare non un ripiego ma un’opportunità, immaginandola come parte di un progetto più ampio,che vada a ripensare l'intera zona (ex stadio, scuola elementare S Giuseppe, chiesa di S Giuseppe e altro) qualificandola e " rigenerandola " come un polo, costituito da una scuola jolly correlata e collegata a impianti sportivi.Appena il Delfico sarà restituito al suo uso storico, al termine dei lavori programmati, il nuovo “campus studentesco” sarà utilizzato dalle altre scuole darisistemare.
Qualcuno privo di “visione” dirà, ma si perdono i finanziamenti? Credo che vadano soppesate bene le priorità: non scegliere o spacchettare le varie funzioni del Convitto, come è stato fatto (ma deve essere provvisorio), equivale ad infliggere alla città di Teramo l'ennesima, gravissima perdita: quella del Convitto nazionale Melchiorre Delfico.I fondi che il Comune di Teramo ha ottenuto per riqualificare il vecchio stadio potrebbero essere riconvertiti ad un uso diverso, che preveda sì, come già detto, spazi per lo sport, ma che contemporaneamente e primariamente risolva una grave emergenza. In ogni caso vanno cercati altri finanziamenti per integrare quelli esistenti relativi alla ricostruzione scolastica. Non si può pensare a campi di calcio, o altro quando ci sono centinaia di studenti senza scuola e convittori senza alloggio e quando si rischia di perdere una risorsa importante e prestigiosa come il Convitto Delfico.Il Sindaco rifletta su questa proposta: la priorità di Teramo, oggi, non è un campetto per lo sport, e nemmeno un altro parcheggio (la cittàè, ormai, tutta un parcheggio a pagamento) ma bisogna dare soluzione " stabile" all'edilizia scolastica ed al disagio di migliaia di studenti e, soprattutto, garantire a tutti i costi l'esistenza del Convitto.
Berardo Rabbuffo