Discusso questa mattina in commisione il PUC: il nuovo piano urbanistico comunale. Un documento che organizza la ricostruzione post sisma nella città di Teramo, frutto di uno studio delle università dell'Aquila e Camerino.
"La pianificazione urbanistica" illustra l'Assessore Ciapanna "viene regolata da nuova legge regionale di carattere urbanistico e amministrativo, che offre maggiore apertura alla rigenerazione che all'occupazione di nuovo suolo edificabile. Sarà un percorso difficile, ma che trasformerà l'aspetto della città."
A spiegare la nuova legge regionale di riferimento, la 58/2023, è il prof Di Ludovico:
"La nuova norma prende atto del ruolo marginale delle province, perció la strategia del Comune dovrà essere il contenimento del consumo di suolo per la rigenerazione, se il Puc può essere approvato entro 5 anni dalla legge, abbrevia però le tempistiche per la sua adozione, che dovrá avvenire entro 24 mesi."
Il progetto passa, innanzitutto per una fase premilinare alla sua formazione vera e propria, da sottoporre a una consultazione preventiva da discutere in commissione e in consiglio, utile poi alla sua adozione e quindi all'approvazione finale.
"L'Emilia Romagna ci fornisce un modello con cui confrontarci, grazie alla sua legge regionale del 2017."
Gli strumenti concessi dalla Regione Abruzzo per l'espansione del territorio urbanizzato sono la desigillazione e la retrocessione.
"Rispettando questi criteri per il contenimento del suolo, si potrebbe aumentare la superficie urbanizzata sino al 4%".
Ma diversamente da quanto accade in Emilia Romagna, definendo il perimetro del territorio urbanizzato, senza bloccare la ricostruzione potendo agire di conseguenza solo all'interno, la legge abruzzese concede l'opportunita di espansione urbanistica di un ulteriore 3% senza desigilazione o retrocessione, per un un totale del 7%. Per quanto riguarda, invece, il riuso edilizio e la ristrutturazione urbanistica l'addensamento permeterebbe un 45-65% in piu di volumetria. Il PUC si pone come un mezzo per ridurre i rischi naturali e migliorare tessuto urbano.
Le strategie preliminari individuate per il lungo percorso imposto dalla legge regionale nella stesura di un nuovo piano urbano sono sei.
La professoressa Viviani, che nella sua vita professionale ha scelto di occuparsi escusivamente di urbanistica, pone l'accento sulla ricerca delle sicurezza; si concentra su una città verde e blu, liberandola dal grigiore e preparando il centro abitato all'adattamento climatico, riabilitando e riconsolidando la città anche nella sua capacità produttiva attraverso uno sviluppo diversificato delle economie.
L'ultima strategia del PUC è il sostegno che proviene dal contesto rurale, dove il paesaggoo non è piú solo ciò che si vede ma ciò che si vive, quindi, tra l'altro, la tutela della biodiversità.
La commissione ha accolto l'idea del PUC con ottimismo, riconoscendo in esso spunti interessanti, ma sottolineando il calcolo dei tempi per la sua pianificazione.
"Cinque anni sono tanti; non blocchiamo la crescita a livello edilizio."
"È confortante sapere della nomina di un garante per un piano partecipato e condiviso con i cittadini che parta dai bisogni reali" commenta la consigliera Provvisiero.
La pianificazione ha bisogno di concertazione.
Eugenia Di Giandomenico